Pubblicato 19/05/2015
Tessa Gelisio, nota per il suo impegno sociale a favore dell’ambiente e degli animali, per cui ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, ha aderito alla campagna di CIWF per dire basta all’allevamento dei conigli in gabbia.
CIWF ha documentato lo scorso ottobre con una video-inchiesta le reali condizioni in cui sono tenuti i conigli allevati in gabbie di batteria. La loro (breve) vita si svolge in uno spazio ristretto, dove non solo non possono saltare, ma neanche stare sulle zampe posteriori o stendersi lateralmente. Il pavimento delle gabbie è in filo metallico e ferisce le zampe degli animali. Spesso, a causa dello stress e del sovraffollamento, i conigli si ammalano e tutto il gruppo deve essere trattato con farmaci.
La campagna di CIWF, End the Cage Age. Animali in gabbia. È ora di dire basta vuole porre fine all’uso delle gabbie nella zootecnia in tutta Europa. A partire dai conigli. L’Italia è il primo produttore di carne di coniglio in Europa e il secondo a livello mondiale. Secondo FAOstat nel nostro Paese vengono macellati approssimativamente 175 milioni di conigli ogni anno. Circa il 99% di questi animali viene allevato in gabbie di batteria: un metodo crudele e primitivo che priva l’animale della sua libertà e della possibilità di esprimere qualsiasi comportamento naturale. |
É possibile mettere fine all'era delle gabbie?
Si, possiamo farlo, ma ci vuole tempo, impegno e determinazione.
Austria e Belgio hanno già abolito le gabbie negli allevamenti di conigli. L'Olanda lo farà a partire dal prossimo anno. Anche in Italia potrebbe essere possibile raggiungere questo traguardo: una recente mozione del Senato impegna il Governo a sostenere nuove norme a tutela delle specie che ne sono sprovviste, tra cui i conigli.
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