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Cosa significa consumare in modo più “rispettoso” per l’ambiente, la salute umana e gli animali?

Nel mare di etichette e pubblicità ingannevoli che ci circondano diventa sempre più difficile farsi un’idea precisa di quello che si può trovare sugli scaffali dei supermercati e degli altri negozi alimentari.

Per questo abbiamo realizzato e teniamo aggiornata la nostra Guida al consumo consapevole – per aiutarvi a fare scelte consapevoli e sostenibili.

In questa edizione troverai:

  • Le ragioni per la salute, l’ambiente e gli animali per ridurre i prodotti di origine animale, e preferire quelli provenienti da allevamenti più rispettosi
si vede la copertina con un suinetto della guida, e una freccia che indica il testo sulla destra
si vede la copertina con un suinetto della guida, e una freccia che indica il testo sulla destra
  • Cosa significa “ridurre”? Ovvero, la quota sostenibile di prodotti di origine animale
  • Istruzioni per comprendere e navigare nel mare di slogan che si trovano sulle confezioni
  • Informazioni sui sistemi di allevamento delle principali specie allevate a fini alimentari
  • L’elenco dei vincitori dei nostri Premi Benessere Animale, i riconoscimenti simbolici che CIWF assegna alle aziende che hanno un impatto positivo sul benessere degli animali allevati

 

 

Uova e ovoprodotti

Uova e ovoprodotti

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L’allevamento di galline ovaiole

In Italia, le uova in guscio vengono etichettate obbligatoriamente secondo il metodo di produzione:

  • Codice 0 = galline allevate con metodo biologico
  • Codice 1 = galline allevate all’aperto
  • Codice 2 = galline allevate a terra
  • Codice 3 = galline allevate in gabbia

Non esiste però alcuna norma per l’etichettatura delle uova usate come ingrediente (pasta fresca, dolci, prodotti da forno, ecc....).

Ad oggi, negli allevamenti di galline predominano i sistemi “a terra”, che possono variare molto: alcuni rappresentano effettivi passi avanti rispetto ai sistemi in gabbia, altri no. Per esempio, sono sempre più diffusi i cosiddetti sistemi “combinati”, praticamente identici ai sistemi con gabbie, se non per la possibilità di aprire i “cancelletti” delle strutture in cui si trovano gli animali. Questo sistema è ben lontano dal permettere alle galline di esprimere i propri comportamenti naturali, e quindi dal garantire il loro benessere.

Indicazioni per l’acquisto

Prediligere sempre le uova a codice 0 o 1 (o con diciture “biologico” o “all’aperto” nei prodotti pronti), segno che le galline hanno avuto accesso all’esterno, con la possibilità di esprimere i propri comportamenti naturali.

Attenzione: L’etichettatura “A” sulle uova in guscio non è un’indicazione del benessere delle galline, ma solo della freschezza del prodotto!

Inoltre, le uova contenute in altri prodotti come ingrediente spesso provengono da allevamenti in gabbia! È importante cercare prodotti su cui sia specificato l’uso di uova da sistemi alternativi.

La porzione sostenibile

1-2 porzioni da 50 g a settimana (circa due uova a settimana). Attenzione però alle uova nei prodotti pronti!

La tua salute

Le uova derivanti da galline allevate all’aperto contengono generalmente più Omega 3, antiossidanti e vitamina E delle altre.

Latte, formaggi e derivati

Latte, formaggi e derivati

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L’allevamento di vacche

Nei sistemi intensivi i ritmi di produttività compromettono gravemente il benessere delle vacche, causando loro diverse patologie a cui non sarebbero soggette in natura, come mastiti, zoppìe e infertilità, dette anche “tecnopatìe”.

Nel nostro Paese, inoltre, predomina il sistema “a pascolo zero”, in cui le vacche non possono pascolare, pur essendo il pascolo una condizione essenziale per garantire la qualità della vita delle bovine.

E, purtroppo, nemmeno a livello europeo esiste una direttiva che stabilisca degli standard minimi per la tutela delle vacche da latte.

Indicazioni per l’acquisto

Prediligere i prodotti lattiero-caseari biologici. Se possibile, informarsi sulle pratiche dell’azienda per sapere se le vacche hanno effettivamente fruito del pascolo: in Italia, purtroppo, nemmeno i prodotti lattiero-caseari biologici offrono sempre la certezza che tutte le vacche della mandria abbiano pascolato a sufficienza.

Attenzione: il claim “Benessere animale in allevamento” (utilizzato sui prodotti conformi allo standard CReNBA*), senza ulteriori certificazioni, non garantisce in alcun modo il benessere delle bovine. Infatti, il protocollo del CReNBA restituisce solo una sorta di fotografia dello stato della stalla.

*uno standard che unisce il livello medio di gestione dell’allevamento, benessere degli animali e biosicurezza.

La porzione sostenibile

3-4 porzioni da 470 g alla settimana. Ad esempio, uno yogurt, un bicchiere di latte e mezza confezione di formaggio fresco. Attenzione però a latte e derivati nei prodotti pronti!

La tua salute

Latte e derivati provenienti da sistemi che prevedono il pascolo hanno un più alto contenuto di Omega 3.

Carne di bovino

Carne di bovino

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L’allevamento di bovini

Come nel caso delle vacche, anche per i bovini ”da carne” l’accesso al pascolo è una condizione essenziale per garantire loro una buona qualità di vita, perché permette loro di esprimere i propri comportamenti naturali.

In Italia, però, il 70% di questi animali (vitelli e bovini adulti) è allevato al coperto, in recinti o box.

I disciplinari IGP di produzione di alcune specie – come maremmana, chianina, romagnola, podolica e marchigiana – consentono il pascolo ma non lo rendono obbligatorio.

Indicazioni per l’acquisto

Prediligere la razza podolica, perché il suo disciplinare è l’unico che consente al vitello di rimanere con la madre fino allo svezzamento e a entrambi di pascolare.

Per il resto della produzione bovina, prediligere (in ordine decrescente di raccomandazione):

  • Carne da allevamento biologico o, ancora meglio, biodinamico
  • Carne di bovini allevati e alimentati al pascolo (“grass fed”)

Attenzione: il claim “Benessere animale in allevamento” (utilizzato sui prodotti conformi allo standard CReNBA*), senza ulteriori certificazioni, non garantisce in alcun modo il benessere dei bovini. Infatti, il protocollo del CReNBA restituisce solo una sorta di fotografia dello stato della stalla.

*uno standard che unisce il livello medio di gestione dell’allevamento, benessere degli animali e biosicurezza.

Evitare la carne di vitello molto chiara (“bianca”), in quanto indica la mancanza di un’alimentazione adeguata e una condizione di anemia, e preferire il consumo di carne di vitellone.

La porzione sostenibile

2 porzioni da 190 g al mese di carne bovina oppure suina

La tua salute

La carne di bovini allevati al pascolo contiene fino al 50% in meno di grasso, più vitamina E e più beta carotene rispetto a quella di bovini da allevamenti intensivi.

Carne di suino e salumi

Carne di suino e salumi

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L’allevamento di suini

In Italia viene realizzato perlopiù in sistemi intensivi, dove gli animali subiscono frequentemente mutilazioni dolorose (come l’amputazione della coda) e vivono in ambienti ristretti e senza stimoli, finendo per mordersi reciprocamente le code e altre parti del corpo per la frustrazione. Lo stress e il sovraffollamento li predispongono inoltre a patologie. Per ovviare al problema, l’utilizzo preventivo di antibiotici è la norma.

Nella produzione di carne di maiale sono coinvolte anche le scrofe fattrici, che vengono inseminate artificialmente in modo ciclico, costrette per circa metà della loro vita in gabbie anguste dove non possono nemmeno girarsi su stesse e private dei propri cuccioli settimane prima del normale svezzamento.

Indicazioni per l’acquisto

Oltre verificare sui siti dei produttori i criteri di benessere adottati per i suini, suggeriamo di prediligere prodotti che riportano le diciture (in ordine decrescente di raccomandazione):

  • Da allevamento biologico
  • Da suini allevati all’aperto
  • Da suini allevati allo stato brado
  • Da suini allevati allo stato semibrado

La porzione sostenibile

2 porzioni da 190 g al mese di carne suina oppure bovina

La tua salute

La carne da suini allevati all’aperto è più ricca di vitamina E e di ferro rispetto a quella da suini allevati intensivamente

Carne di pollo

Carne di pollo

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L’allevamento di polli

Negli allevamenti intensivi, i polli vivono ammassati a decine di migliaia in capannoni chiusi, senza mai vedere la luce del sole o un filo d’erba, per poi essere macellati a circa 40 giorni di vita.

Appartengono a razze selezionate per crescere il più rapidamente possibile (i cosiddetti polli “broiler”) a scapito del loro benessere. Questo, insieme alle condizioni di sovraffollamento, fa sì che i polli soffrano frequentemente di deformazioni, problemi di deambulazione e paralisi.

Per sopperire a tali condizioni di salute, i trattamenti antibiotici sono all’ordine del giorno, e ciò favorisce il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

Indicazioni per l’acquisto

I prodotti da privilegiare sono quelli che riportano in etichetta “polli a lento accrescimento”, possibilmente abbinato ai seguenti metodi di allevamento (in ordine decrescente di raccomandazione):

  • Da allevamento biologico
  • Da allevamento rurale in libertà
  • Da allevamento rurale all’aperto
  • Da allevamento all’aperto
  • Da allevamento estensivo al coperto
Attenzione: Le diciture “allevati a terra” e “senza l’uso di antibiotici” non hanno alcun significato in termini di benessere dei polli allevati. Se non diversamente specificato, la carne di pollo proviene da allevamenti intensivi.

La porzione sostenibile

1 porzione da 170 g a settimana di carne di pollo oppure di altri volatili

La tua salute

I polli da allevamento all'aperto contengono fino al 50% di grassi in meno rispetto ai polli da allevamento intensivo

Carne di tacchino e altri avicoli

Carne di tacchino e altri avicoli

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Tacchini

In Italia vengono macellati circa 24 milioni di tacchini l’anno, quasi la totalità proveniente da allevamenti intensivi, dove sono rinchiusi in capannoni estremamente affollati e non possono esprimere i propri comportamenti naturali, con gravi conseguenze per il loro benessere.

Quaglie

In Italia vengono macellate oltre 9 milioni di quaglie l’anno, praticamente tutte provenienti da sistemi intensivi, dove possono essere allevate “a terra” o in gabbia. In quest’ultimo caso, le quaglie “da uova” hanno a disposizione lo spazio pari a una custodia di un CD, mentre quelle “da carne” l’equivalente di un sottobicchiere. In entrambi i casi, non è loro consentito di esprimere i propri comportamenti naturali, con gravi conseguenze per il loro benessere.

Capponi

Si tratta di un pollo maschio castrato senza anestesia, un’operazione molto dolorosa che spesso provoca la morte per infezione. Il suo consumo è assolutamente da evitare.

Anatre e oche

La produzione di foie gras è vietata nel nostro Paese, ma lo si può comunque trovare in vendita. Il suo consumo è assolutamente da evitare, a causa del sistema di produzione crudele e gravemente lesivo del benessere di anatre e oche.

Indicazioni per l’acquisto

Per i tacchini, i prodotti da privilegiare sono quelli che riportano in etichetta (in ordine decrescente di raccomandazione): tacchini da allevamento biologico, tacchini da allevamento rurale in libertà, tacchini da allevamento rurale all’aperto, tacchini da allevamento all’aperto, tacchini da allevamento estensivo al coperto.

Per le quaglie, prediligere i prodotti che riportano sulla confezione la dicitura “allevate a terra”, sistemi comunque migliori rispetto a quelli in gabbia.

Attenzione: se non vi è alcuna etichettatura, la carne di tacchino proviene da un allevamento intensivo.

Attenzione: dove manca una dicitura, le uova e la carne di quaglia derivano da allevamento in gabbia.

La porzione sostenibile

1 porzione da 170 g a settimana di carne di volatile

Carne di coniglio

Carne di coniglio

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L’allevamento di conigli

In assenza di indicazioni specifiche, la carne di coniglio proviene da allevamenti intensivi, dove i conigli, costretti a vivere in gabbie della dimensione di un foglio A4, sono soggetti a molte patologie, per le quali vengono trattati di routine con antibiotici e antiparassitari.

Né in Italia né nell’UE esiste una legislazione specifica per la protezione e il benessere dei conigli.

Indicazioni per l’acquisto

Prediligere sempre l’etichettatura biologica, che indica carne proveniente da allevamenti di piccola scala nei quali i conigli hanno accesso all’aperto.

Costituiscono un miglioramento rispetto ai sistemi intensivi i sistemi “park” corrispondenti all’etichettatura “allevato a terra”, che indica l’uso di recinti sopraelevati che consentono ai conigli di muoversi più liberamente e sviluppare relazioni sociali.

Pesce e altri animali acquatici

Pesce e altri animali acquatici

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Pesci

Per la maggior parte, i pesci destinati al consumo umano non vengono pescati, ma provengono da allevamenti intensivi, dove vengono stipati a migliaia in vasche sporche e sovraffollate, per poi essere macellati con metodi crudeli. Purtroppo, l’acquacoltura, oltre a essere una pratica estremamente inquinante, è anche insostenibile: giacché si allevano perlopiù pesci carnivori (come salmoni, branzini, orate, trote e merluzzi), per nutrire ogni singolo individuo sono necessarie grandi quantità di farina e olio di pesce, con impatti devastanti sulle popolazioni selvatiche già sovrasfruttate.

Crostacei

Anche l’allevamento di crostacei causa serie preoccupazioni per il benessere di questi animali e per l’ambiente. In particolare, è sconsigliato il consumo di gamberi e gamberetti: oltre a essere carnivori, e dunque aver bisogno di olio e farina di pesce per nutrirsi, negli allevamenti sono sottoposti a pratiche crudeli e stressanti, come l’ablazione del peduncolo oculare effettuata senza anestesia. Vengono, cioè, recise le sporgenze sopra le quali sono posizionati gli occhi o frantumati gli occhi degli esemplari femmina, per accelerarne la riproduzione.

Polpo

Il polpo non rientra ancora tra le specie acquatiche allevate per il consumo, ma si sta pianificando l’apertura del primo allevamento intensivo di polpi a Gran Canaria, in Spagna,un progetto a cui ci stiamo opponendo fermamente.

Indicazioni per l’acquisto

A causa dei metodi crudeli di macellazione a cui sono sottoposti (sia in allevamento che nella pesca), è praticamente impossibile avere la certezza che i pesci non abbiano sofferto.

Per chi desidera consumarli, comunque, è bene prediligere sempre specie pescate (preferibilmente con certificazione MSC), non carnivore e provenienti da operatori locali e di  dimensioni ridotte (non industriali).

Tra le certificazioni, le due che offrono migliori standard di benessere sono ASC (Aquaculture Stewardship Counci) e FOS (Friends Of the Sea).

La porzione sostenibile

Massimo 2 porzioni di pesce da 140 g a settimana

Se vuoi fare ancora di più la differenza, condividi la guida con chi pensi che possa averne bisogno. Più siamo a fare scelte consapevoli, meglio sarà per gli animali, il pianeta e la nostra stessa salute!

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