Stiamo imparando sempre di più sugli abitanti dei mari: i pesci sono intelligenti, provano emozioni e sono creature molto più complesse di quanto abbiamo pensato finora.
Esplorando il mondo sottomarino, abbiamo infatti scoperto degli affascinanti comportamenti che hanno le stesse origini dei nostri: un cervello in grado di provare dolore, elaborare emozioni e imparare dagli sbagli, così come la volontà di sopravvivere.
- Anche i più piccoli pesci pulitori sono in grado di ottenere punteggi migliori di molte specie di primati – come orangotango e scimpanzé – durante test di abilità mentale, dando prova di una memoria sviluppata e una comprensione del concetto di gioco per risolvere rompicapi e trovare il cibo nascosto nella barriera corallina.
- Pochissimi animali sono in grado di riconoscersi allo specchio: tra le specie che hanno passato il cosiddetto “test dello specchio” troviamo le scimmie, i delfini, gli elefanti e alcuni uccelli. Ora, grazie alla ricerca scientifica, a questa lista si aggiungono anche i pesci pulitori e pare che anche i pesci più piccoli siano autocoscienti.
- Il maschio del pesce palla giapponese crea un fantastico nido geometrico di due metri nella sabbia: impiegando fino a una settimana e lavorando sodo, il pesce sposta la sabbia con le pinne e rende il nido perfettamente simmetrico, per attrarre e stupire gli esemplari femmina.
- Il brosme è in grado di utilizzare strumenti, come delle pietre, per rompere i gusci delle vongole e cibarsi del mollusco che si trova all’interno. Una volta selezionata la pietra della forma e dimensione corretta, il pesce la porta con sé per utilizzarla al momento di procacciarsi cibo.
- La caccia collaborativa tra animali di diverse specie è estremamente rara e sorprendente, e le cernie ne sono un incredibile esempio. Si recano nelle grotte dove sanno di incontrare le loro amiche murene e le invitano a cacciare tramite gesti. Le murene provvedono a stanare pesci più piccoli dai pertugi della barriera corallina e le cernie li catturano in mare aperto, per poi condividere il bottino. Di recente i ricercatori hanno scoperto che le cernie collaborano in maniera simile anche con i polpi.
Un mondo di emozioni
Il cervello dei pesci è organizzato in maniera diversa da quello dei mammiferi, ma ricerche dettagliate suggeriscono che possano comunque provare dolore. Inoltre, i pesci conducono vite complesse e ricche di emozioni ed hanno dunque il diritto di viverle come ogni altro animale. Il benessere dei pesci è importante perché sono creature senzienti: la riprova di ciò viene dal numero sempre crescente di studi incentrati sulla struttura cerebrale, le capacità di apprendimento e il comportamento dei pesci.
Osservandoli nel proprio habitat naturale, questi animali continuano a sorprenderci con comportamenti affascinanti che rivelano ragionamenti complessi: risoluzioni di problemi, apprendimento, cooperazione, caccia collaborativa, utilizzo di utensili, memoria, inganni e molto altro, per una lista impressionante che continua ad allungarsi.