Discendenti dall’ormai estinto uro (Bos primigenus) (fonte), le vacche sono animali timidi e gentili che amano creare una forte rete di amicizie che dura tutta la vita. Per il loro benessere, è importante che le vacche abbiano accesso a una dieta ricca di fibre e a spazi esterni per pascolare e socializzare (oltre che per sfuggire alle vacche dominanti).
Per le vacche la felicità è nel prato, come testimonia questo video filmato da noi: dopo un inverno passato al chiuso, per la prima volta le vacche escono gioiose al pascolo.
Tranquillità per loro è la parola d’ordine: ne hanno bisogno per riposare adeguatamente, ben 14 ore al giorno, e per ruminare, rimasticando il cibo per digerirlo. Un’altra delle loro attività preferite è il grooming (attività in cui puliscono il proprio manto e quello degli altri animali, in un gesto di cura) che aumenta la coesione del gruppo e migliora il loro comfort.
Qualche curiosità
- I bovini sono stati fra i primi animali ad essere addomesticati, all’incirca 10.000 anni fa (fonte)
- Nel Diciannovesimo secolo, ogni vacca produceva una media di 1.000 litri ogni anno. Adesso, in molti Paesi la produzione media di latte annuale è di 10.000 litri per vacca. (Ekesbo. I. (2011) Farm Animal Behaviour: Characteristics for Assessment of Health and Welfare, Cattle, pg 53, CAB International 2011)
- Le vacche costruiscono una struttura sociale gerarchica e comunicano attraverso il tocco, l’odore, i suoni e il linguaggio del corpo
- Possono memorizzare fino a 70 altre vacche
- Sono empatiche: comprendono le emozioni altrui e, ad esempio, mangiano meno se una loro compagna è stressata
- Possono formulare piani, ad esempio per scappare dal recinto
- Mostrano entusiasmo quando risolvono un problema
- Anche loro sognano!
- Possono riconoscere gli esseri umani dal viso
- Giocano con i loro piccoli già da quando hanno solo pochi giorni di vita
- Le vacche amiche tra di loro fanno da babysitter ai piccoli l’una dell’altra
- I bovini imparano meglio con i loro amici: i vitelli hanno più difficoltà ad imparare un nuovo compito da soli (fonte)
- I vitelli imparano a stare sulle zampe già poco dopo la nascita, e iniziano a giocare con la madre già quando hanno solo pochi giorni
- I vitelli, inoltre, sono bravi a nascondersi mentre aspettano che la madre torni dal pascolo
Per saperne di più scarica le schede informative:
Quanto vivono le vacche (e i vitelli)?
Le vacche possono vivere in media fino a 20 anni, ma negli allevamenti intensivi vengono macellate intorno ai cinque anni, dopo appena due o tre gravidanze.
A ciò si aggiungono le terribili condizioni di stress e sofferenza a cui sono sottoposte in questi sistemi.
Secondo i dati del Sistema informativo veterinario, in Italia vengono allevate 2,5 milioni di vacche per il loro latte, di cui quasi il 60% solo fra Lombardia (41,60%) e Emilia-Romagna (17,84%). Poche di queste hanno accesso al pascolo. Basti pensare che il numero di bovini (inclusi quelli allevati per la loro carne o altro scopo) che nel 2022 sono allevati/portati al pascolo in Lombardia è di appena 40.000 capi, e in Emilia-Romagna non arriva neanche ai 2.000.
In Italia ci sono quasi 6.500 allevamenti di bovini e bufalini allevati per la produzione di latte registrati come allevamenti “stabulati o intensivi”, per un totale di 742.000 capi. Quasi 18.000 allevamenti, invece, non riportano la modalità di allevamento, e sono quindi presumibilmente intensivi. Appena poco più di mille sono registrati come “all’aperto o estensivi” e 249 come “transumanti”.
Come in tutti gli allevamenti intensivi, da loro si esige una produttività massima, che si accompagna spesso a zoppìe, mastiti (infiammazioni delle mammelle) e una breve aspettativa di vita.
I vitelli maschi nati dalle vacche da latte vengono subito trasferiti nella filiera della carne, dove vengono generalmente ingrassati in sistemi intensivi e macellati intorno agli otto mesi.