Pubblicato 23/05/2015
Dopo la puntata di AnnoUno e in seguito alla nota di Confagricoltura Lombardia apparsa nella Gazzetta di Mantova, CIWF Italia Onlus precisa che non ha accompagnato la giornalista Giulia Innocenzi negli allevamenti mostrati in trasmissione.
CIWF Italia sottolinea inoltre di avere già nel 2013 denunciato con una video inchiesta il mancato rispetto della normativa degli allevamenti suini in Italia e che purtroppo, quella di AnnoUno, è stata un’occasione mancata per parlare in maniera seria di allevamenti rispettosi del benessere animale.
In risposta alla nota di Confagricoltura Lombardia, CIWF Italia Onlus precisa che, così come da sua policy, non ha condotto Giulia Innocenzi all’interno degli allevamenti mostrati e nessuno dei propri video-operatori entra mai negli allevamenti senza autorizzazione.
Inoltre CIWF Italia sottolinea come la denuncia di Giulia Innocenzi, non sia affatto uno scoop.
CIWF aveva infatti già denunciato nel 2013, con la sua video inchiesta relativa alla Campagna Sonodegno, le condizioni in cui versavano gli allevamenti italiani di suini visitati. E sono gli stessi dati del Ministero della Salute a indicare che il 38% degli allevamenti suini controllati nel 2013 sono irregolari.
Pertanto è da ritenere che le condizioni rappresentate dall’inchiesta di Giulia Innocenzi, così come già sollevato dalla campagna di CIWF Italia nel 2013, fotografino alcuni aspetti rappresentativi di una parte degli allevamenti italiani.
CIWF Italia ha invece fornito al programma alcune informazioni sugli impatti degli allevamenti intensivi (quali antibiotico-resistenza, deforestazione, spreco) tratte dal libro “Farmageddon: il vero costo della carne economica” e già rese note dalla associazione in diversi comunicati. Il Direttore di CIWF International nonché autore del libro, Philip Lymbery, è stato intervistato da Giulia Innocenzi: anche se la sua intervista non è stata mandata in onda, un estratto è disponibile on line sul sito di Announo.
A questo proposito CIWF Italia si rammarica che il programma abbia scelto una prospettiva di polarizzazione tra opposti, che è venuta inevitabilmente a marginalizzare l’alternativa mediana, ovvero quella di un allevamento rispettoso degli animali, possibile anche a livello industriale se alcuni requisiti fondamentali vengono rispettati.