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Agnelli e vitelli non svezzati soffrono la fame e la sete

News Section Icon Pubblicato 16/08/2016

Le immagini dell’ investigazione di Animal Welfare Foundation (AWF) e Tierschutzbund Zürich (TSB) con il supporto di Eyes on Animals, diffuse in esclusiva in Italia da CIWF, denunciano la sistematica violazione del Regolamento europeo sul trasporto: vitelli e agnelli non svezzati viaggiano ben oltre le 8 ore, (anche fino a 28 ore), senza essere nutriti adeguatamente. L’Italia è pesantemente coinvolta essendo il terzo importatore di vitelli e il primo importatore di agnelli in UE.

Vittime della produzione intensiva di latte - Vitelli e agnelli non svezzati dovrebbero essere nutriti solo con il latte materno o con una soluzione sostitutiva. AWF eTSB hanno seguito 11 trasporti di questi giovani animali attraverso i Paesi Membri dell’Unione europea per 2 anni, fra il 2014 e il 2016.

In UE nel 2015 sono stati trasportati oltre 1,3 milioni di vitelli e oltre 1,8 milioni di agnelli: per la maggior parte si tratta di animali che rappresentano una “produzione collaterale” dell’industria intensiva del latte.
Le immagini documentano che questi animali affrontano viaggi che possono durare da 19 ore fino a 28 ore senza essere nutriti. Disperati, gli animali leccano le sbarre e le pareti dei camion o il pelo dei propri simili in cerca di cibo. Infatti il sistema di abbeveraggio dei camion, che è costruito per essere utilizzabile dai suini, è totalmente inservibile per animali in giovane età, incapaci di nutrirsi se non attraverso i capezzoli della madre o, con assistenza da parte del personale addetto, con delle apposite tettarelle.
Spesso i camion sono sovraffollati, non c’è spazio a sufficienza in altezza per il capo degli animali e neanche perché tutti possano stendersi. Esausti, agnelli e vitelli vengono caricati e scaricati in maniera rude: tirati per le orecchie e per la coda, picchiati con dei bastoni. Alcuni muoiono lungo il viaggio: un effetto collaterale calcolato.


In Italia - Il nostro Paese è pesantemente coinvolto in questo commercio: è infatti il terzo importatore di vitelli e il primo importatore di agnelli in Unione europea. Due sono i viaggi diretti in Italia dalla Polonia che AWF e TSB hanno seguito durante le loro investigazioni. In entrambi i trasporti, uno di agnelli e l’altro di vitelli, gli animali non sono stati nutriti adeguatamente per oltre 25 ore.
Dichiarano AWF e TSB:

“Questa investigazione dimostra inequivocabilmente che l’articolo 3 del Regolamento europeo sul trasporto 1/2005 è sistematicamente violato, perché questi giovani animali non possono essere nutriti all’interno dei camion e per questo sono destinati a soffrire la fame. Chiediamo che il trasporto dei vitelli e degli agnelli non svezzati sia limitato a viaggi di 8 ore.”


Dichiara Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus:

“Ancora una volta, purtroppo, ci troviamo di fronte a tutta la crudeltà dei trasporti di animali vivi a lunga distanza. In questo caso, per di più, ai danni dei più indifesi degli indifesi: animali giovanissimi, che, strappati alla loro madre, vengono trasportati per migliaia di chilometri per essere macellati o ingrassati in uno squallido allevamento intensivo. Il nostro Paese è complice di questo commercio, ma gli animali non sono merce. Per questo chiediamo alle autorità italiane ed europee che non autorizzino più trasporti superiori alle 8 ore.”


Aggiunge Pisapia:

“Per testimoniare e richiedere questo, nell’ambito della giornata mondiale di mobilitazione contro il trasporto di animali vivi, "Gli animali non sono merce", il 29 Agosto, organizziamo un evento ad Ancona. Infatti in quel giorno ricorre il ventesimo anniversario della morte bruciate vive di quasi 70000 pecore per l’incendio della nave che le portava dall’Australia al Medio Oriente. Una tragedia che simboleggia la crudeltà e l’assurdità del trattare gli animali come merce e non come esseri sensibili e senzienti quali sono”.

La petizione europea - Eurogroup for Animals, la maggiore organizzazione per la protezione degli animali in UE, ha lanciato la campagna #Stopthetrucks, che chiede la fine dei trasporti a lunga distanza. La petizione si può firmare a questo link www.ciwf.it/stopthetrucks

Approfondimenti


Le giovani vittime del mercato del latte
Nel 2014 l’UE ha prodotto 159 milioni di tonnellate di latte.
Il settore lattiero caseario vale il 15% della produzione agricola in UE e l’UE è il primo esportatore al mondo di molti prodotti lattiero caseari, soprattutto formaggi.
L’Italia è il quinto produttore in UE (7%).
Nonostante il prezzo del latte sia diminuito nel 2015 la produzione è aumentata del 2%. Sul medio periodo non ci sono fattori che fanno pensare ad una diminuzione della produzione e dell’esportazione del latte (Direttorato Generale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale 2016)

Vitelli
Per produrre più latte possibile, ogni vacca partorisce un vitello all’anno. Il 35% di questa produzione viene allevato per sostituire le vacche che vanno al macello, tutti i vitelli restanti hanno uno scarsissimo valore commerciale, dai 10 ai 150 euro.
I vitelli vengono svezzati fra le 4 e le 8 settimane di vita, ma secondo il Regolamento i vitelli possono essere trasportati già dopo il decimo giorno di vita (14 giorni per i trasporti a lunga distanza).


Agnelli
La produzione di latte di pecora caratterizza soprattutto gli stati meridionali dell’UE.
L’Italia è il terzo produttore di latte in UE e circa 1,5 milioni di agnelli e pecore arrivano ogni anno nei mattatoi italiani da Ungheria, Romania, Polonia e Spagna.
Secondo Eurostat nel 2015 fra i Paesi membri dell’UE sono stati esportati 1,8 milioni di agnelli. Di questi più di 950.000 sono stati importati in Italia.



Le infrazioni al Regolamento europeo rilevate

  • L’investigazione ha dimostrato che non è possibile trasportare agnelli e vitelli non svezzati per più di 8 ore senza provocare loro delle sofferenza, prima di tutto perché non è possibile nutrirli a bordo dei camion.
  • Tutti i camion erano equipaggiati solo con una tettarella metallica utilizzabile dai suini, ma non da animali così giovani, anche se fossero stati svezzati. La maggior parte delle tettarelle, inoltre, era in una posizione non raggiungibile dagli animali.
  • Durante nessuno dei trasporti è stato fornito agli animali adeguato nutrimento. E’ stata effettuata solo una pausa di un’ora. Molti dei viaggi sono andati oltre il limite massimo di 19 ore e il piano di viaggio era del tutto irrealistico.
  • Lo spazio in altezza per il capo degli animali era un problema in tutti i trasporti osservati: in genere i vitelli sono caricati su tre livelli e gli agnelli su quattro.
  • Nessuno dei trasporti osservati avrebbe dovuto avere l’autorizzazione al trasporto di vitelli e agnelli non svezzati.


I numeri

  • 1,3 milioni di vitelli esportati nel 2015 fra paesi membri dell’UE (Italia terzo importatore)
  • 1,8 milioni di vitelli esportati nel 2015 fra paesi membri dell’UE (Italia primo importatore)
  • più di 950.000 agnelli importati in Italia nel 2015
  • 20 milioni di vitelli nascono ogni anno in UE
  • il 65% dei vitelli che nascono ogni anno hanno basso valore economico (dai 10 ai 150 euro)
  • 10 giorni: l’età in cui, secondo il Regolamento, i vitelli possono essere trasportati (14 giorni per i trasporti a lunga distanza)
  • 4-8 settimane: l’età in cui in vitello può essere svezzato
Globe

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