Pubblicato 19/07/2018
CIWF Italia: “Allevare conigli in sistemi cage - free è possibile, i fatti ora lo dimostrano. Per questo chiediamo con una petizione ai Ministri delle Politiche Agricole e della Salute la dismissione graduale per legge delle gabbie per conigli e un’etichettatura nazionale secondo il metodo di allevamento.”
Da poche settimane anche in Italia sono disponibili sul mercato, in alcuni punti vendita della GDO, prodotti provenienti da conigli allevati in sistemi alternativi alle gabbie. Il nuovo sistema di allevamento, chiamato in inglese “park” (parchetto), consiste in un recinto sopraelevato e senza copertura superiore che consente ai conigli di fare tre salti consecutivi, stare eretti sulle zampe posteriori, avere a disposizione materiale da rosicchiare e una piattaforma su cui saltare e nascondersi, con una densità di animali per metro quadro più bassa rispetto ai sistemi in gabbia. I prodotti ad oggi sono presentati sul mercato con l’etichetta “allevato a terra”. I sistemi in gabbia limitano il benessere dei conigli - in Italia si allevano circa 24,5 milioni di conigli. Attualmente ancora circa il 97% sono allevati in gabbie, di batteria o arricchite: entrambi i sistemi in gabbia limitano molto significativamente il benessere dei conigli.
CIWF Italia ha già mostrato nel 2014 in una video inchiesta quanto le condizioni di vita dei conigli possano essere misere nelle gabbie di batteria. In queste ultime, ad esempio, i conigli hanno a disposizione uno spazio equivalente a poco più di un foglio A4, non possono stare eretti sulle zampe posteriori come normalmente farebbero, e non hanno neanche lo spazio per sdraiarsi lateralmente per riposare. Le zampe poggiano costantamente sul pavimento di rete metallica, ferendosi inevitabilmente. In queste condizioni l’uso routinario degli antibiotici diventa necessario, ma nonostante questo la mortalità in alcuni casi può raggiungere anche il 30%. Per anni si è sostenuto che allevare i conigli in sistemi alternativi alle gabbie non fosse possibile. Oggi, però, la disponibilità sul mercato dei prodotti provenienti dai recinti “park” dimostra finalmente anche in Italia che questi sistemi sono sostenibili.
La petizione - Secondo CIWF Italia è quindi giunto il momento di avviare un percorso che porti alla dismissione graduale di tutte le gabbie per i conigli in Italia. È per questo che CIWF si rivolge con una petizione al Ministro delle Politiche Agricole Gianmarco Centinaio e della Salute Giulia Grillo affinché sia approvata una legge che preveda la dismissione graduale delle gabbie. CIWF chiede anche un’etichettatura nazionale volontaria secondo il metodo di allevamento che sia univoca, chiara e trasparente, e aiuti il consumatore a distinguere fra i prodotti cage-free e quelli provenienti da conigli allevati in gabbia.
Dichiara Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia Onlus:
“Siamo di fronte a un momento di svolta per migliorare il benessere dei conigli nel nostro Paese. Ora è necessario fornire informazioni chiare e univoche ai consumatori. Saranno loro infatti che, finalmente liberi di scegliere, convinceranno gli allevatori e i produttori a passare ai sistemi cage-free. Le gabbie sono un sistema crudele e anacronisitico per allevare i conigli. Ci auguriamo che il loro uso diventi al più presto un ricordo nel nostro Paese.”
Approfondimenti sui sistemi disponibili per l’allevamento dei conigli
Gabbie di batteria
Le gabbie di batteria convenzionali rappresentano il sistema più comune per l’allevamento dei conigli da carne. Le gabbie ospitano i conigli individualmente o in piccoli gruppi, lasciando loro molto poco spazio per muoversi man mano che crescono. L’Unione Europea ha vietato le gabbie di batteria convenzionali per le galline, ma non è ha fatto altrettanto per i conigli. Le gabbie hanno pavimenti in rete metallica e sono completamente spoglie, fatta eccezione per la presenza di acqua e mangime, e i conigli non sono in grado di esprimere la maggior parte dei loro comportamenti naturali, compresa la possibilità di distendersi, sollevarsi sulle zampe posteriori (a causa della coperture superiore delle gabbie), rosicchiare, saltare e scavare. Le fattrici, tenute nello stesso tipo di gabbie, soffrono di piaghe alle zampe causate dai pavimenti in rete metallica e non hanno la possibilità di interazioni sociali. I tassi di mortalità sono generalmente molto alti a causa delle malattie e gli antibiotici vengono impiegati di routine. Altri approfondimenti
Gabbie arricchite
Nell’UE non esiste alcun obbligo di legge per la diffusione di gabbie arricchite. Le gabbie arricchite, in alcuni casi note come “gabbie benessere”, sono caratterizzate dalla presenza di una piattaforma, di sezioni di pavimento in rete di plastica e di alcuni oggetti masticabili. Tuttavia, lo spazio a disposizione di ogni coniglio è ancora molto limitato, la maggior parte del pavimento è sempre in rete metallica e non c’è nessun obbligo di fornire fieno o zone per nascondersi. Le gabbie arricchite vengono anche utilizzate per l’allevamento delle fattrici, che vengono accasate singolarmente. I sistemi in gabbia più comuni (sia arricchite che non) sono in grado di ospitare migliaia di conigli, spesso all’interno di capannoni bui, disposti su molteplici ordini di file e di livelli sovrapposti.
Sistemi di allevamento in recinti al coperto
I sistemi di allevamento di conigli all’interno di recinti al coperto sono stati sviluppati nei Paesi del Nord Europa, in risposta alla crescente preoccupazione dell’opinione pubblica riguardo i sistemi in gabbie convenzionali. Il sistema “Park”, nato in Belgio, è stato specificamente progettato per migliorare il benessere dei conigli; sistemi analoghi sono stati anche sviluppati in Germania, in allevamenti illuminati con luce naturale. I recinti non presentano una copertura superiore, forniscono più spazio agli animali (che possono muoversi, saltare e sollevarsi sulle zampe posteriori), la possibilità per i conigli all’ingrasso di essere allevati in gruppo (ed effettuare interazioni sociali) e la disponibilità di arricchimento ambientale (come piattaforme, oggetti masticabili, fieno e tubi per nascondersi). Lo sviluppo di sistemi al coperto senza l’uso di gabbie sta anche influenzando la produzione in Cina (il primo produttore al mondo di carne di coniglio), dal momento che sempre più aziende europee riconoscono i benefici di un allevamento maggiormente rispettoso del benessere animale. Il produttore tedesco BreFood ha collaborato con i suoi fornitori in Cina per introdurre sistemi di allevamento di conigli in recinti al coperto, che hanno ottenuto anche il riconoscimento da parte dell’ong FourPaws. Nonostante siano state condotte diverse prove per l’allevamento delle fattrici in gruppo all’interno di recinti, al momento la diffusione di questi sistemi è ancora molto limitata. Sono, infatti, necessari ulteriori ricerche e test industriali (al momento ancora in corso) per sviluppare un sistema ottimale che permetta alle fattrici di trarre beneficio dalle interazioni sociali e dalla maggiore disponibilità di spazio, prevenendo al tempo stesso l’incidenza di aggressioni.