Pubblicato 25/10/2018
Oggi il Parlamento europeo, quasi all’unanimità, ha adottato una risoluzione che chiede alla Commissione europea di migliorare il benessere dei polli come prerequisito per ridurre la dipendenza dal settore dagli antibiotici. CIWF: “Plaudiamo al voto di oggi in Parlamento. Sì a genetiche a lento accrescimento e etichettatura secondo il metodo di allevamento per guidare il passaggio a sistemi più rispettosi del benessere animale”
La risoluzione votata oggi con 409 voti a favore e 19 contrari chiede che si implementino gli standard esistenti per la protezione dei broiler (polli da carne), si promuovano sistemi con standard più alti di benessere animale, si migliori la lotta all’antibioticoresistenza, e si aumentino i controlli sulla carne di pollo importata.
Le genetiche a rapido accrescimento rappresentano il 90% dei polli da carne nell’UE. Questi polli sono allevati in condizioni intensive, senza luce naturale o arricchimenti. L’affollamento e le emissioni di ammoniaca dalla lettiera rappresentano un mix micidiale per la proliferazione di malattie, da cui deriva l’uso massiccio di antibiotici.
La risoluzione oggi, riconoscendo l’importanza del settore per l’economia dell’UE, afferma che il benessere animale è esso stesso una misura preventiva per la lotta all’antibiotico resistenza.
Il Parlamento invita quindi a stabilire una road map per migliorare gli standard di benessere, anche attraverso l’uso di diverse genetiche, per un’industria competitiva e sostenibile.
Inoltre, affinché i consumatori possano favorire il passaggio a sistemi con più benessere animale, il Parlamento europeo chiede che la Commissione introduca un’etichettatura secondo il metodo di allevamento.
Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia Onlus dichiara:
“Plaudiamo al voto del Parlamento europeo per migliorare il benessere dei polli da carne. In Europa vengono macellati ogni anno 7 miliardi di polli, quasi mezzo miliardo solo in Italia. La maggior parte di questi animali appartiene a genetiche ad accrescimento rapido allevate in condizioni estremamente intensive: affollamento (fino a 20-23 polli al metro quadro), niente arricchimenti ambientali, né accesso all’esterno. In queste condizioni l’uso di farmaci è necessario per mantenere i polli vivi fino alla macellazione. Ma è questa vita? Come CIWF pensiamo che non lo sia. E’ necessario un urgente miglioramento delle condizioni dei polli nell’allevamento avicolo, che deve passare attraverso l’utilizzo di genetiche meno “spinte” ovvero ad accrescimento più lento, e la giornata di oggi segna un primo passo in questa direzione”.