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Elezioni europee: CIWF chiede impegni sul benessere animale a partiti e candidati

News Section Icon Pubblicato 09/05/2019

In occasione delle prossime elezioni europee CIWF Italia Onlus chiede a partiti e candidati di dichiarare pubblicamente il proprio impegno sul benessere animale. Cinque sono i punti su cui CIWF chiede di concentrare le azioni nella prossima legislatura: divieto dell’uso delle gabbie, riduzione del consumo di prodotti di origine animale del 25%, divieto del trasporto di animali vivi verso Paesi terzi, etichettatura obbligatoria secondo il metodo di allevamento e miglioramento del benessere dei pesci.

I cittadini italiani manifestano un crescente interesse per le condizioni di allevamento degli animali. Si tratta di un’istanza etica che non riguarda più solo vegetariani e vegani, ma anche coloro che acquistano e consumano prodotti di origine animale, che sono sempre più interessati a conoscere come sono stati allevati gli animali da cui quei prodotti derivano.

In occasione delle prossime elezioni europee, CIWF chiede ai partiti e ai singoli candidati di impegnarsi su un programma costituito da cinque punti fondamentali sul benessere degli animali: la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti, una riduzione del 25% del consumo di prodotti di origine animale entro il 2025, il divieto del trasporto di animali vivi fuori dall’UE, un’etichettatura obbligatoria secondo il metodo di allevamento per tutti i prodotti, così come già succede per le uova di gallina, e il miglioramento del benessere dei pesci. Le risposte dei movimenti e dei partiti saranno rese note da CIWF Italia in un comunicato prima delle elezioni, in modo da fornire informazioni agli elettori sulle intenzioni dei partiti anche in ambito di benessere animale.

Dichiara Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia Onlus: “Gli eletti alle prossime elezioni europee dovranno confrontarsi con importantissime sfide anche dal punto di vista della sostenibilità del sistema alimentare, di cui il benessere animale è un punto centrale. Per questo abbiamo elaborato una lista di punti chiave su cui chiedere l’impegno ai candidati e sulla cui realizzazione veglieremo naturalmente negli anni della prossima legislatura. Rivolgo pertanto un appello ai candidati e ai partiti affinché aderiscano al nostro programma, dando così un forte segno di leadership in materia di sostenibilità e facendosi attenti interpreti della oramai sempre più dilagante sensibilità sociale per le condizioni di vita degli animali allevati a fine alimentare”.

Di seguito i punti del programma.

Mettere fine all’uso delle gabbie negli allevamenti

In Unione Europea, centinaia di milioni di animali sono allevati in gabbia per la maggior parte della loro vita e questo causa loro grandi sofferenze. Più della metà di tutte le galline ovaiole e quasi tutti i conigli sono allevati in uno spazio corrispondente circa a un foglio A4. Già centinaia di migliaia di cittadini europei hanno chiesto la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti attraverso un’Iniziativa dei Cittadini Europei che si può firmare a questo link: www.endthecageage.eu

Promuovere la riduzione del consumo di prodotti di origine animale del 25% entro il 2025

La dieta flexitariana, che prevede la presenza di un numero maggiore di opzioni vegetali nei pasti, è sempre più diffusa. Il consumo eccessivo di prodotti di origine animale è collegato all’insorgere di numerose malattie: per esempio l’OMS ha classificato come cancerogena la carne lavorata, alla stregua del tabacco. Politiche volte a ridurre il consumo di prodotti di origine animale del 25% entro il 2025 ci aiuterebbero non solo a vivere delle vite più sane, ma anche a ridurre il nostro impatto ambientale, dato che la zootecnia è una delle cause principali dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità.

Stop al trasporto di animali vivi verso Paesi terzi

Ogni anno, milioni di animali vivi da tutta l’UE sono trasportati per migliaia di chilometri per l’ingrasso e la macellazione. Sono state rilevate ripetute violazioni del Regolamento europeo sul trasporto, sia sulla lunghezza del viaggio sia sulla disponibilità di requisiti basilari come cibo e acqua. Capita di frequente che i viaggi durino molti giorni e che ad attendere gli animali già esausti all’arrivo vi siano pratiche brutali, dato che vengono esportati verso Paesi dove non ci sono leggi di protezione degli animali e dove gli animali sono macellati in violazione degli standard internazionali.

Introdurre onesti standard di etichettatura

Un’etichettatura chiara dà ai consumatori l’opportunità di identificare prodotti più rispettosi del benessere animale e di fare una scelta informata. Nell’UE l’etichettatura obbligatoria delle uova indica se sono state prodotte in sistemi di allevamento biologici, all’aperto, a terra o in gabbia; tuttavia un’etichettatura obbligatoria di questo genere non esiste per altri prodotti di origine animale e la maggior parte dei cittadini europei sarebbe invece interessata a conoscere le condizioni in cui sono allevati gli animali (Eurobarometro 2016).

Migliorare il benessere dei pesci

I pesci sono gli animali più consumati sul pianeta, si stima che fra 1 e 3mila miliardi di pesci siano macellati per il consumo ogni anno. Come tutti gli animali, i pesci sentono il dolore, lo stress e la paura. Nonostante questo, i pesci hanno una scarsa tutela legale e sono allevati in terribili condizioni o pescati con metodi estremamente crudeli. Nell’UE 8 cittadini su 10 ritengono che il benessere dei pesci debba essere protetto come quello degli altri animali allevati per il consumo e che tutti i prodotti derivati dai pesci dovrebbero chiaramente mostrare in etichetta le condizioni di vita e di abbattimento (CIWF 2018).

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