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Trasporto di animali vivi: bisogna cambiare le leggi europee

News Section Icon Pubblicato 19/05/2021

Compassion In World Farming, Animal Equality, Essere Animali e LAV - unite nella campagna No Animal Left Behind - chiedono alla Commissione europea di fermare questa crudeltà

LINK CAMPAGNA: https://www.eurogroupforanimals.org/campaigns/no-animal-left-behind

Milano, 18/05/2021 - Migliaia di animali vivi vengono trasportati ogni giorno sulle strade europee o via nave, e tutti sono vittime di maltrattamenti inauditi. Animal Equality, LAV, Essere Animali e Compassion In World Farming sostengono la campagna di Eurogroup for Animals per chiedere alla Commissione europea di agire contro questa ingiustizia e rivedere le norme su questo tema, costantemente violate su tutto il territorio europeo.

Ogni anno, più di un miliardo di polli, pecore, capre, cavalli, maiali e bovini viene trasportato vivo all'interno dell'Unione europea, mentre tre milioni l’anno è invece il numero di animali esportati dall’Europa verso Paesi terzi.

Le indagini condotte dai membri di Eurogroup for Animals - organizzazione con sede a Bruxelles che rappresenta 70 associazioni per la protezione degli animali in 26 Stati membri dell’Ue, Svizzera, Serbia, Norvegia, Australia e Stati Uniti - hanno ripetutamente rilevato gravi violazioni del regolamento sui trasporti dell'UE. Questo continua ad accadere anche a causa di lacune legislative che non tengono conto delle esigenze specifiche degli animali.

In generale, le indagini condotte dalle organizzazioni per la protezione degli animali evidenziano che, nonostante le regole in vigore, i viaggi possono durare diversi giorni o addirittura settimane, esponendo gli animali a gravi sofferenze, disidratazione, lesioni, malattie e persino alla morte. Di recente, come denunciato proprio da Animal Equality e Animal Welfare Foundation, nel dicembre 2020 due navi hanno lasciato la Spagna e, dopo tre mesi di navigazione, la maggior parte degli animali era ancora a bordo oppure veniva scaricata in mare per essere uccisa, poiché il loro benessere e la loro salute erano seriamente compromessi.

Essere ammassati in camion rumorosi e angusti guidati per ore, giorni, persino settimane è un'esperienza innaturale e altamente stressante per gli animali. Organismi scientifici ed esperti vi si oppongono, eppure ancora oggi gli animali sono costretti a sopportare lunghi periodi senza riposo, cibo e acqua, e molti arrivano a destinazione esausti e feriti. Miliardi di animali vengono trattati come semplici "oggetti" e vengono schiacciati e ammassati insieme come pezzi di una catena di montaggio.

Il trasporto di animali vivi comporta anche gravi rischi per la salute pubblica a causa della possibile diffusione di malattie. Le evidenze scientifiche dimostrano infatti che lo stress associato ai maltrattamenti e al trasporto indebolisce il sistema immunitario degli animali, rendendoli più vulnerabili alle malattie.

Attraverso la campagna No Animal Left Behind, Eurogroup for Animals e le organizzazioni che ne fanno parte anche in Italia - Animal Equality, LAV, Essere Animali e Compassion In World Farming - chiedono che la Commissione europea riveda il regolamento europeo sui trasporti per limitare il più possibile le sofferenze che il trasporto di animali vivi comporta.

All'inizio di quest'anno, Eurogroup ha inoltre pubblicato il Libro Bianco sull'imminente revisione della legislazione circa il benessere degli animali, che delinea come il nuovo regolamento sui trasporti dovrebbe aderire ai principi di base della riduzione, del perfezionamento e della sostituzione del trasporto di animali vivi, ove applicabile, e specificare requisiti ben definiti per specie e categorie per tutti gli animali che verranno ancora trasportati.

Come Compassion In World Farming, Animal Equality, Essere Animali e LAV supportiamo la campagna No Animal Left Behind chiedendo all'Ue di vietare tutti i viaggi di lunga distanza per gli animali allevati a scopo alimentare e di introdurre regole su misura per suini, bovini, pecore, conigli, polli e ogni altra specie al fine di limitare la loro sofferenza in tutti gli altri viaggi inevitabili.

C’è tempo fino a settembre per convincere la Commissione europea a intraprendere una revisione completa di tutta la legislazione che riguarda gli animali d’allevamento in Europa ed evitare che i loro diritti siano ancora lesi o non tutelati da alcuna legge.

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