Con le raccomandazioni approvate oggi sul trasporto di animali vivi il Parlamento UE ha tradito le aspettative dei cittadini europei, ignorando anni di richieste di vietare l'esportazione di animali vivi e il trasporto di animali vulnerabili all'interno dell'Unione europea.
Gli animali allevati a scopo alimentare soffrono enormemente durante il trasporto, stipati gli uni accanto agli altri per viaggi spesso lunghi ed estenuanti, anche in condizioni atmosferiche estreme.
Temperature bollenti all'interno dei camion, mancanza di aria fresca e animali che devono stare in piedi nei propri escrementi durante tutto il viaggio sono all'ordine del giorno. Dispositivi per l'alimentazione e l'abbeveraggio inadeguati, o la difficoltà ad accedervi, fanno poi sì che gli animali possano restare senza cibo o acqua, lasciandoli debilitati dalla fame e dalla sete.
In tali condizioni, non è raro che alcuni animali muoiano durante il trasporto e nei peggiori disastri ne periscano migliaia. Nel 2019 più di 14.000 pecore destinate all'esportazione sono annegate quando la nave mercantile che le trasportava si è capovolta nel porto di Midia, nel Mar Nero, in Romania.
Il voto tenutosi oggi significa anche che il Parlamento non è riuscito a proteggere il benessere degli animali vulnerabili, come gli animali non svezzati e le femmine gravide. I cuccioli come i vitelli possono ancora essere trasportati dall'età di 4 settimane o anche in più tenera età, soffrendo la fame, la sete e lo stress termico, che ha un forte impatto sul loro sistema immunitario vulnerabile. Né verrà prestata particolare attenzione alle femmine gravide, che a volte finiscono per partorire in condizioni terribili a bordo di veicoli o navi.
Olga Kikou, direttrice di Compassion in World Farming EU, ha dichiarato: “Le raccomandazioni approvate fanno ben poco per proteggere gli animali dalle condizioni spesso orribili e talvolta mortali che devono sopportare durante il trasporto all'interno dell'UE o quando vengono esportati ogni anno in paesi terzi. Con la Commissione europea che sta preparando una revisione di tutta la legislazione dell'UE sul benessere degli animali, il Parlamento ha perso un'enorme opportunità per esercitare la sua influenza a favore di migliori condizioni di trasporto degli animali che sono state a lungo richieste dai cittadini in tutta Europa. Gli eurodeputati che hanno votato contro le proposte migliorative hanno scelto di essere portavoce degli interessi di coloro che vogliono mantenere il crudele status quo, invece di ascoltare la voce dei cittadini che dovrebbero rappresentare, che vogliono reali miglioramenti per gli animali”.
Annamaria Pisapia, direttrice di Compassion in World Farming Italia Onlus ha aggiunto: “Siamo molto amareggiati, ma anche indignati per l’esito del voto. Non proibire il trasporto degli animali non svezzati? Non vietare il trasporto delle femmine gravide? Non vietare le crudelissime esportazioni di animali vivi? E’ semplicemente sconvolgente.”
"L'UE ha seri problemi a far rispettare i propri standard di benessere degli animali all'interno dei propri confini e nei paesi terzi non ha giurisdizione", ha continuato Olga Kikou. “La realtà è che la maggior parte dei paesi terzi verso i quali l'UE esporta animali vivi ha pochi se non nessuno standard di benessere per gli animali allevati e nessuno si avvicina a quelli dell'UE. L'assenza di un divieto di esportazione consentirà semplicemente di continuare le violenze perpetrate contro gli animali all'estero".
Ogni anno oltre tre milioni di animali vivi vengono esportati dall'UE verso Paesi terzi. I viaggi su strada e/o mare verso paesi come Turchia, Libano, Libia e Algeria, considerati ad alto rischio per il benessere degli animali, sono particolarmente lunghi e stressanti. Casi di tremenda crudeltà in Paesi terzi sono stati segnalati più e più volte, ma è impossibile per la UE far rispettare la propria legislazione sulla protezione degli animali oltre i propri confini.
Compassion in World Farming esorta la Commissione europea a includere le seguenti disposizioni quando presenterà la sua proposta di revisione della legislazione dell'UE sul trasporto di animali il prossimo anno:
- Vietare le esportazioni di animali vivi verso paesi terzi con tutti i mezzi di trasporto e sostituirli con il commercio di carne, carcasse e materiale genetico;
- Adottare misure per ridurre il trasporto di animali vivi all'interno dell'UE;
- Vietare il trasporto di animali non svezzati;
- Non consentire il trasporto di animali gravidi se è già trascorso più del 40% del periodo di gestazione previsto;
- Consentire trasporti via mare solo con regole molto rigide, con sempre a bordo un veterinario e con possibili piani di emergenza in caso di necessità;
- Fissare intervalli di temperatura entro i quali può avvenire il trasporto specie-specifici e per categoria (es. in lattazione/non in lattazione, al termine del ciclo produttivo, ecc.);
- Introdurre limiti assoluti di viaggio di 4 ore per pollame e conigli e 8 ore per tutte le altre specie.
NOTE
- Il Parlamento europeo ha istituito una commissione speciale nel 2019 dopo una serie di disastri nei trasporti.
- La Commissione europea sta rivedendo la legislazione dell'UE sul benessere degli animali, compresi i trasporti, con l'obiettivo di presentare proposte nel quarto trimestre del 2023. Le raccomandazioni del Parlamento saranno prese in considerazione dalla Commissione nei suoi lavori preparatori. La Commissione ha affermato che nella sua proposta vieterà l’utilizzo delle gabbie, come richiesto dalla ICE End the Cage Age.