Caldo estremo, un inferno per gli animali allevati
Pubblicato 10/07/2024
- Si prevede un altro anno di caldo record in Europa, al punto che sono in atto preparativi per proteggere gli atleti e le atlete che gareggeranno alle Olimpiadi di Parigi. Oltre all’Italia, si sono già registrate ondate di calore in Grecia.
- Simili temperature estreme aggravano le già difficili condizioni di vita degli animali allevati a scopo alimentare, in particolare quelli che si trovano in allevamenti al coperto e sovraffollati. Lo stress da calore può risultare loro fatale.
- L’appello di CIWF all’industria zootecnica: per limitare la sofferenza degli animali, è necessario ridurre le densità con cui sono allevati e aumentare la ventilazione negli impianti al coperto, nonché a garantire accesso a ombra e acqua fresca in qualsiasi momento.
- Nei periodi più caldi, inoltre, il trasporto di animali allevati dovrebbe essere limitato alle sole ore notturne. Tutti i viaggi superiori alle otto ore dovrebbero essere sospesi durante i mesi estivi. Le esportazioni di animali vivi dall'UE verso Paesi terzi devono essere interrotte, poiché la tutela del benessere degli animali può essere scarsa o nulla una volta fuori dagli Stati membri.
- L'incremento delle temperature e gli altri fenomeni meteorologici estremi che si sono verificati in tutto il mondo evidenziano l'aggravarsi della crisi climatica che stiamo affrontando.
- Il settore zootecnico è responsabile di circa il 18% delle emissioni di gas serra globali. Per questo, è fondamentale che i leader mondiali riconoscano come le emissioni degli allevamenti abbiano un impatto significativo sulla crisi climatica.
“Gli animali negli allevamenti intensivi patiscono terribili sofferenze ogni giorno della loro breve vita – commenta Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia – ma quando le temperature raggiungono questi livelli estremi, la loro condizione peggiora ancora di più. Ammassati in spazi stretti, al coperto, vivono un vero e proprio inferno. Per questo chiediamo che almeno in questo periodo l’affollamento nei capannoni sia ridotto, allevandovi meno animali, e la ventilazione sia aumentata. I trasporti a lunga distanza, invece, andrebbero del tutto vietati.”