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Il 94% delle persone in Italia vuole maggiori tutele per i pesci allevati

News Section Icon Pubblicato 24/09/2024

Eurogroup for Animals e Compassion in World Farming chiedono una legislazione più severa in materia di benessere dei pesci nell'UE: la stragrande maggioranza è favorevole a una maggiore protezione

Un nuovo sondaggio pubblicato oggi da Compassion in World Farming e Eurogroup for Animals mostra che uno schiacciante 91% delle persone intervistate in nove Paesi dell'UE ritiene che il benessere dei pesci debba essere tutelato nella stessa misura o in misura maggiore rispetto agli altri animali allevati a scopo alimentare.

In Italia, la percentuale è ancora più elevata, con ben il 94% che si dichiara d’accordo. In generale, le persone intervistate in Italia si sono dimostrate più consapevoli e interessate al tema del benessere dei pesci delle loro controparti negli altri Paesi.

Il sondaggio condotto da Sapience ha coinvolto oltre 9.000 partecipanti in nove Paesi dell'UE, con l'obiettivo di valutare la percezione del pubblico degli animali acquatici, la consapevolezza delle pratiche di allevamento e il consumo di prodotti ittici.

Ogni anno nell'UE vengono allevati fino a un miliardo di pesci e attualmente non esiste una legislazione specifica che tenga conto dei loro particolari bisogni, permettendo così a pratiche non etiche di continuare a esistere. Di conseguenza, molti pesci patiscono dolore e sofferenza negli allevamenti intensivi.

Il sovraffollamento li rende più vulnerabili a malattie, stress, aggressioni e lesioni fisiche, e il digiuno forzato è una pratica diffusa  . Nell'UE, i pesci vengono frequentemente macellati con metodi crudeli, subendo spesso una morte lenta e dolorosa per asfissia o addirittura venendo eviscerati vivi. Questo avviene nonostante numerose ricerche dimostrino che i pesci sono esseri senzienti, capaci di provare sia piacere che dolore.

Le due associazioni di protezione animale sollecitano la Commissione europea a introdurre norme specie-specifiche per il benessere dei pesci allevati nell'ambito della revisione complessiva della legislazione sul benessere animale.

Oggi le associazioni hanno inviato una lettera aperta ai candidati commissari per Agricoltura e alimentazione, Salute e benessere animale e Pesca e oceani, esortandoli a dare priorità alla pubblicazione delle restanti proposte sul benessere animale e a garantire elevati standard di protezione per i pesci allevati e gli altri animali acquatici. Questa iniziativa gode del sostegno di quattro persone su cinque intervistate in tutti e nove i Paesi dell'UE, che sono favorevoli a una legislazione che richieda l'uso delle migliori pratiche e della scienza più avanzata per soddisfare le

esigenze di benessere degli animali acquatici allevati.

Il sondaggio ha anche mostrato che:

  • Molti cittadini e cittadine dell'UE non sono a conoscenza delle pratiche di acquacoltura più comuni e delle loro conseguenze. Il 47% delle persone intervistate in Italia ha mostrato una scarsa conoscenza delle attuali pratiche di acquacoltura, un punto percentuale inferiore alla media europea del 48%. Ad esempio, il 63% non sapeva che la percentuale di pesci che muore negli allevamenti è molto più alta di quella degli animali terrestri allevati a scopo alimentare.
  • Il 71% dei partecipanti totali concorda sul fatto che i pesci possono provare dolore. In Italia, il 73% si è dichiarato d'accordo con questa affermazione.
  • Il 66% delle persone intervistate in Italia non era consapevole che la maggior parte dei pesci allevati non viene stordita prima della macellazione, mentre il 75% ritiene che lo stordimento dovrebbe essere obbligatorio per legge.
  • Le persone in Italia si sono dimostrate più attente al benessere dei pesci di molte controparti negli altri Paesi rappresentati nel sondaggio, registrando le percentuali più alte in numerose risposte:
    • ad esempio, più della metà concordava che i pesci sono intelligenti (61% su una media del 51%) e possono provare emozioni positive (54% su una media di 45%);
    • il 69% si è dichiarato a favore di un divieto all’introduzione dell’allevamento di nuove specie carnivore (su una media del 58%);
    • solo il 14% era d’accordo nel continuare a permettere la vendita di pesci vivi, una percentuale pari a quella tedesca, contro la media del 19%;
  • Le persone in Italia hanno anche dimostrato una maggiore attenzione all’utilizzo dei fondi pubblici: secondo la stragrande maggioranza (91%), il denaro dovrebbe sostenere allevamenti che garantiscono elevati standard di benessere.

Per quanto riguarda l’acquisto di prodotti ittici, la quasi totalità (94%) ha dichiarato che vorrebbe acquistare pesce allevato in condizioni di maggior benessere, mentre il 73% ha affermato che vorrebbe che i prodotti ittici includessero una chiara etichettatura del benessere che rifletta il modo in cui il pesce è stato allevato. In Italia si è registrata la percentuale più alta di persone la cui scelta di acquisto è influenzata dal benessere dei pesci: il 72%, a fronte di una media del 61%.

Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals, afferma: “Nonostante siano allevati a miliardi e a dispetto degli studi approfonditi che evidenziano la loro senzienza e la richiesta dei cittadini di maggiori tutele, i pesci continuano a essere trascurati. Ci aspettiamo che l'imminente revisione della legislazione europea sul benessere animale includa misure specie-specifiche, al fine di tutelare le loro esigenze e migliorare in modo significativo gli standard di benessere nell'acquacoltura dell'UE.”

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, aggiunge: “Il nostro nuovo sondaggio dimostra che la stragrande maggioranza delle persone intervistate nell'UE ha a cuore il benessere dei pesci allevati. In Italia i numeri sono ancora maggiori. Tuttavia, in molti ignorano le crudeltà che possono essere inflitte durante l'allevamento e la macellazione e, per di più che tutto ciò avviene per mancanza di protezione legale. I pesci, come gli animali allevati sulla terraferma, sono esseri senzienti e hanno bisogno di leggi che riducano quanto più possibile le loro sofferenze. Esortiamo quindi la Commissione europea a rispondere alle preoccupazioni espresse da cittadini e cittadine e a introdurre leggi specie-specifiche per i pesci.”

Il sondaggio è stato completato da 9.197 persone in Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi tra il 20 marzo e il 5 aprile 2024. I campioni intervistati erano rappresentativi della popolazione nazionale in termini di età, genere e regione.

~fine~  

Note alla stampa

  1. Compassion in World Farming (CIWF) Italia è un’associazione che si occupa esclusivamente della protezione e del benessere degli animali allevati a scopo alimentare. Affiliata alla omonima organizzazione presente in 12 Paesi, CIWF Italia dal 2012 si impegna a mettere fine all’allevamento intensivo, maggiore causa di sofferenza per gli animali sul pianeta, promuovendo pratiche agricole più rispettose non solo del loro benessere, ma anche dell’ambiente e della salute delle persone.
  2. Eurogroup for Animals rappresenta oltre 90 organizzazioni di protezione animale in tutta l’UE, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Norvegia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Canada, India, Kenya, Sud Africa, Tailandia, Turchia Ucraina, Stati Uniti d’America, Venezuela e Australia. Dalla sua fondazione nel 1980, l’organizzazione è riuscita a incoraggiare l’UE a adottare standard legali più elevati per la tutela degli animali. Eurogroup for Animals si fa portavoce dell’opinione pubblica attraverso i propri membri e dispone di competenze scientifiche e tecniche per fornire pareri autorevoli su questioni relative alla tutela degli animali. Eurogroup for Animals è membro fondatore della World Federation for Animals, che riunisce il movimento di protezione animale a livello globale.
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