Fondi pubblici all'allevamento di polpi, uno scandalo
Pubblicato 08/10/2024
Una nuova ricerca pubblicata da Compassion in World Farming oggi, in occasione della Giornata mondiale del Polpo (8 ottobre), mostra che l’Italia ha investito oltre un quarto di milione di euro di fondi pubblici nello sviluppo dell’allevamento di polpi.
A livello internazionale, la ricerca stima che governi da tutto il mondo abbiano speso un totale di almeno 13,3 milioni di euro di denaro pubblico per la ricerca finalizzata allo sviluppo dell’allevamento di polpi. Da quanto emerge dal documento, l’Italia avrebbe speso 253.750 euro per progetti d’allevamento di polpo. Il Governo ad aver investito di più è quello spagnolo, che ha speso almeno 9,7 milioni di euro per sviluppare questa pratica crudele e insostenibile. Secondo quanto svelato dal documento, inoltre, circa 3,6 milioni di euro di questa cifra sarebbe stata spesa utilizzando fondi dell’UE, sia come finanziamento che come parte di prestiti per sostenere le aziende private coinvolte.
Al di fuori dell’UE, il Cile ha speso circa 2,4 milioni di euro, la Nuova Zelanda più di mezzo milione di euro e l'Australia 324 mila euro, mentre il Messico ha ricevuto 89 mila euro dal Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo per sviluppare l’allevamento di polpi. Tuttavia, la ricerca ha anche evidenziato che le informazioni sui progetti possono essere difficili da accedere – questo a indicare che gli importi reali potrebbero essere molto più alti. Ciò è una conferma della necessità di una maggiore trasparenza nella spesa pubblica, affinché cittadini e cittadine possano chiederne conto ai Governi.
Proprio un sondaggio pubblicato a fine settembre da CIWF e Eurogroup for Animals, ha dimostrato che il tema degli investimenti pubblici nel settore ittico è di grande importanza per le persone in Italia: secondo l’84% dei rispondenti il denaro pubblico dovrebbe essere investito solo in allevamenti sostenibili*. Si tratta della percentuale più alta tra tutti e nove i Paesi dell'UE in cui è stato condotto il sondaggio, con una media registrata del 79%.
Alla luce delle rivelazioni della ricerca pubblicata oggi da CIWF, più di 90 associazioni e personalità di rilievo – incluse Peter Singer, Eurogroup for Animals, Ocean Born Foundation, World Animal Protection e Jennifer Jacquet – si sono unite all’associazione di protezione animale in un appello al Presidente del Governo del principale finanziatore dell’allevamento di polpi, la Spagna, perché interrompa lo stanziamento di fondi pubblici per sviluppare questa pratica e avvii l'iter legislativo per vietarla.
L'acclamato attore di Hollywood e conduttore di The Traitors (USA), Alan Cumming, si è unito alla campagna per fermare i finanziamenti governativi all'allevamento di polpi. Ha affermato: “È scioccante che in tutto il mondo dei governi spendano fondi pubblici nella ricerca per sviluppare qualcosa di così crudele e nocivo per l'ambiente come l'allevamento di polpi. Tutto questo deve essere fermato”.
I polpi sono animali selvatici estremamente intelligenti e per loro natura solitari, incompatibili con le condizioni di sovraffollamento tipiche degli allevamenti intensivi. Confinarli in spazi ridotti potrebbe indurli a comportamenti aggressivi o addirittura a episodi di cannibalismo. Allevare i polpi sarebbe inoltre una pratica insostenibile, poiché richiederebbe di nutrirli con pesci selvatici catturati in natura, aggravando così il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e l’insicurezza alimentare delle comunità già vulnerabili in tutto il mondo.
Sabato scorso, nove rappresentanti di associazioni per la tutela dell’ambiente e degli animali, tra cui CIWF, Eurogroup for Animals e Greenpeace, hanno presidiato il Congresso spagnolo per dar voce alle ragioni per cui il primo allevamento di polpi al mondo, progettato a Gran Canaria dall'azienda ittica Nueva Pescanova, deve essere fermato. Elena Lara, Senior Science and Policy Advisor di CIWF, è intervenuta durante l’evento.
Lara, biologa marina, afferma: “In occasione della Giornata mondiale del polpo, esortiamo il Governo spagnolo e gli altri esecutivi a fare la cosa giusta e a smettere di finanziare l'allevamento di polpi. È prevedibile che le persone si indignino per il fatto che le tasse pagate con il loro duro lavoro vengano spese per rinchiudere queste affascinanti e intelligenti creature in allevamenti intensivi, una pratica che oltretutto è dannosa per l'ambiente”.
Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, aggiunge: “In un periodo storico in cui tante persone fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e in cui i servizi pubblici sono in sofferenza, che il nostro Governo** finanzi una pratica crudele verso gli animali e dannosa per l’ambiente è uno scandalo. Il sondaggio che abbiamo pubblicato lo scorso mese, poi, parla chiaro: non è così che gli italiani e le italiane vogliono che i soldi delle nostre tasse siano spesi.”
CIWF conduce una campagna di sensibilizzazione globale sulla minaccia rappresentata dall’allevamento di polpi dal 2021, anno in cui ha pubblicato il report Allevamento di polpi: un disastro annunciato, nel quale sottolinea le ragioni per cui questi animali selvatici e senzienti sono del tutto inadeguati all’allevamento. Di recente, l'associazione si è unita a Eurogroup for Animals per pubblicare Exposing the environmental risks of octopus farming (Denuncia dei rischi ambientali dell’allevamento di polpi), un documento che illustra le forti preoccupazioni ambientali legate all’allevamento progettato a Gran Canaria, dove Nueva Pescanova pianifica di allevare a scopo alimentare circa un milione di polpi all'anno.
Il mese scorso, 100 esponenti della comunità scientifica hanno unito le forze per esortare i legislatori statunitensi a garantire che i polpi rimangano selvatici, richiedendo al Congresso degli Stati Uniti di approvare un divieto nazionale sull'allevamento dei polpi. Tali divieti sono già stati introdotti negli Stati di Washington e California, e al Congresso è stata presentata una proposta di legge bipartisan che potrebbe vietare l'allevamento commerciale di polpi in tutto il Paese.
~fine~
*Il sondaggio è stato condotto da Sapience per Compassion in World Farming e Eurogroup for Animals tra il 20 marzo e il 5 aprile 2024. A 9.197 persone 9.197 persone in Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi è stata rivolta la seguente domanda: “In che misura è d'accordo o meno sul fatto che, se viene utilizzato denaro pubblico per finanziare l’acquacoltura, il denaro dovrebbe sostenere solo allevamenti sostenibili?”.
Queste le risposte: