Tutte le informazioni che vi presentiamo sono state raccolte in alcuni allevamenti italiani di conigli, scelti a caso e che riteniamo rappresentativi delle condizioni generali di allevamento nel nostro Paese. Il nostro video-operatore reporter, ci ha descritto così la drammatica situazione che si è trovato davanti.
“I conigli e le loro madri erano così stressati da strapparsi il pelo da soli, lasciandosi la pelle viva. Perché? Probabilmente perché avevano passato tutta la vita prigionieri in gabbia, senza mai riuscire fare un salto, la cosa più naturale per loro.
Alcuni allevatori producevano più conigli di quelli che avrebbero potuto allevare. Le genetiche di cui si servono, infatti, producono solo super fattrici, femmine che partoriscono nidiate così numerose da non riuscire ad allattare tutti i piccoli. In questi casi 6 coniglietti su 16 vengono abbattuti immediatamente alla nascita.
Tutti questi animali, compresi le madri, sono di fatto delle macchine, che per non rompersi hanno bisogno di manutenzione. Una manutenzione chiamata medicine.
E’ solo infatti grazie ad un flusso costante di antibiotici e farmaci che i conigli vengono tenuti in vita, senza per questo però diminuire il dolore e la sofferenza degli animali.
Quello che abbiamo visto è stata una totale mancanza di cura e rispetto per questi animali, ma non sono proprio questi l’ingredienti mancanti nell’allevamento intensivo?”