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Il calamaro, che abita i mari di tutto il mondo da milioni di anni e ha ispirato leggende di terribili mostri divoratori di navi, è in realtà una creatura delicata e sfuggente che vanta il record di velocità tra gli invertebrati.

Non abbastanza veloce da sfuggire alla pesca, però: questa è in aumento in tutto il mondo, e anche la minaccia di allevamento grava sul futuro di questa specie.

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Chi è il calamaro?

Il calamaro è un mollusco cefalopode, come il polpo, con cui condivide alcune caratteristiche, come il fatto di avere tre cuori e sangue blu, di essere semelparo o di nuotare grazie alla propulsione a getto1.

foto di un calamaro che nuota in acque scure
Un calamaro © Will Turner / Unsplash

È così chiamato per la sua forma, che ricorda l’antico calamo, e per la sua strategia di difesa, ossia l’emissione di inchiostro nero.

Sono oltre 300 le diverse specie di calamari, e si possono trovare in ogni oceano, dove, soli o in banchi, vivono nelle acque superficiali così come nelle profondità più oscure.

La maggior parte dei calamari ha otto braccia e due tentacoli, ma alcuni hanno dieci braccia. È questo il caso del calamaro mediterraneo (Logigo vulgaris), la specie più pescata in Italia.

Sfruttando il suo becco e le sue ventose uncinate, il calamaro è predatore di gamberi, granchi e altri crostacei, ma anche di molluschi e vermi oltre che, a volte, altri calamari. I calamari sono a loro volta predati da pinguini, foche e squali, e gli esemplari più grandi sono cacciati persino da alcuni grandi cetacei, come il capodoglio.

Maestro della fuga

Come molti cefalopodi, il calamaro è in grado di cambiare la sua colorazione grazie a cellule cutanee pigmentate note come cromatofori, simili a quelle dei camaleonti. Questi cambiamenti di colore e di motivo sono utilizzati dai calamari maschi e femmine per attirarsi a vicenda durante il complesso rituale di accoppiamento, ma anche per comunicare, fuggire e per molti altri scopi.

Il calamaro è abilissimo nella fuga, e usa la sua propulsione a getto per raggiungere grandi velocità in ogni direzione, con alcune specie che raggiungono anche 40 km/h: è l’invertebrato più veloce di tutti!

Inoltre, ha una visione a 360 gradi, grazie ai suoi grandi occhi posizionati sui lati della testa, e alcune specie hanno organi bioluminescenti2 che li aiutano a distinguere i loro dintorni al buio.

foto di un calamaro in acque scure
Un calamaro © Jonathan Diemel / Unsplash

Sofferenza in mare

La carne di calamaro è consumata in numerosi paesi, tanto che in soli tre anni, tra il 2017 e il 2020, la pesca dei calamari è cresciuta del 68%, e molta di questa avviene in aree dove non è regolata3. Questo pone dubbi sulla sua sostenibilità. In Italia la produzione annua, assieme a quella del totano, raggiunge le 460 tonnellate4.

Sebbene non sia una specie minacciata, in natura deve affrontare diverse sfide dovute all’azione degli esseri umani: oltre alla pesca eccessiva, la distruzione degli habitat e i cambiamenti climatici rappresentano rischi significativi per le loro popolazioni.

Così come avviene per il polpo, il calamaro viene pescato con metodi che causano notevoli sofferenze e danni ambientali, come la pesca a strascico, ovvero l’uso di reti coniche trascinate sul fondale marino, o l'uso di trappole o nasse. Alternative sostenibili e indolori a questi metodi, che garantiscano che i calamari siano resi immediatamente incoscienti prima della macellazione, sono urgentemente necessarie.

Infine, visto il consumo diffuso di questa specie, ha avuto inizio la ricerca sulla possibilità di allevare i calamari. Come per altri cefalopodi, allevare questa specie sarebbe crudele e insostenibile, perché carnivora.

Calamaro nel mio piatto?

Sebbene esistano certificazioni che assicurano la sostenibilità della pesca del calamaro, che spesso avviene con lenze a mano, non fanno nessun riferimento al benessere degli animali.

Pertanto, si consiglia di moderare o evitarne il consumo e optare per alternative vegetali che si avvicinano alla consistenza e al sapore del calamaro, come alcuni funghi plerotus o ancora alternative plant-based sostitutive dei prodotti di mare, sebbene non siano ancora comunemente distribuite nel mercato italiano.

1 A-Z Animals, "Squid", https://a-z-animals.com/animals/squid/

2 Hannah Knighton, "Deep-Sea Squids Glow to Communicate in the Dark", Smithsonian Mag, https://www.smithsonianmag.com/science-nature/humboldt-squid-glow-communicate-dark-180974576/

3 Hanich, Seto, Urrutia, "Squid fishing grew by 68% in just three years, raising fears the industry is out of control", The Conversation, https://theconversation.com/squid-fishing-grew-by-68-in-just-three-years-raising-fears-the-industry-is-out-of-control-200943

4 Varrà MO, Husáková L, Patočka J, Ianieri A, Ghidini S, Zanardi E. Cadmium, lead, and mercury in two commercial squid species from the north Adriatic Sea (central Mediterranean): contamination levels and health risk assessment. Ital J Food Saf. 2023 Jun 8;12(2):11037. doi: 10.4081/ijfs.2023.11037. PMID: 37405142; PMCID: PMC10316270.

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