Il tonno è superveloce, ed è uno spettacolo straordinario: con il suo corpo affusolato e slanciato, sfreccia nell'acqua, insieme ai suoi simili, e utilizza i campi magnetici della Terra come bussola.
Purtroppo, la pesca intensiva del tonno causa gravi sofferenze anche a molti altri animali, come squali, tartarughe marine e altri pesci. Anche loro rimangono incastrati nelle reti e non sopravvivono alla cattura.
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Chi è il tonno?
Esistono diverse specie di tonno, come il tonno bianco, il tonno rosso e il tonno pinna gialla. In questo articolo ci concentreremo sulla specie di tonno più consumata in Italia, il tonno a pinna gialla.
Il tonno a pinna gialla (Thunnus albacares) prende il nome dalle pinne e dalla coda di colore giallo brillante. Il corpo è blu scuro sul dorso e argento sui fianchi e sul ventre, con una striscia dorata che corre lungo il fianco, dall'occhio alla coda. I tonni pinna gialla sono lunghi circa un metro e pesano in media 40 kg, ma gli esemplari più grandi possono arrivare a pesare fino a 200 kg! Vivono tipicamente circa 7-8 anni, e abitano le acque tropicali e subtropicali degli oceani.
I tonni sono soliti riunirsi in prossimità di grandi animali acquatici, come balene o squali, o di oggetti galleggianti. Lì formano banchi più grandi e partono in gruppo per cacciare.
Poiché la loro dimensione cambia molto man mano che crescono, si nutrono di un'ampia varietà di prede: da giovani si nutrono di minuscolo zooplancton, mentre da adulti mangiano grandi pesci ossei e calamari. Allo stesso modo, i tonni pinna gialla vengono mangiati da un'ampia varietà di predatori, fino a squali, marlin e tartarughe marine.
Nuotare, nuotare, nuotare
Il tonno pinna gialla è uno dei nuotatori più veloci dell'oceano, con una velocità massima di circa 76 km/h1. Deve nuotare costantemente con la bocca aperta per far passare abbastanza acqua ossigenata dalle branchie e continuare a respirare2.
Questa specie abita un'ampia varietà di ambienti oceanici, dalle acque superficiali a profondità superiori ai 1000 metri3. I tonni pinna gialla sono noti anche per le loro vaste rotte migratorie: possono percorrere lunghe distanze (fino a migliaia di chilometri) alla ricerca di cibo, di zone di riproduzione adatte e di condizioni ambientali favorevoli4.
Problemi di pesca intensiva
Le varie specie di tonno sono pescate intensivamente in tutto il mondo. Ogni anno, nel settore della pesca muoiono tra i 62 e i 249 milioni di tonni a pinna gialla5.
I tonni pinna gialla sono per la maggior parte catturati tramite reti “a circuizione” (reti ad anello)6. Si tratta di grandi reti usate per circondare i banchi di pesci: una volta circondati, il fondo della rete viene chiuso e il pescato viene imbarcato sulle navi7,8.
Gli esemplari più grandi vengono catturati con il “palangaro”, un metodo di pesca che utilizza fino a migliaia di ami con esca appesi a un'unica lenza, che può essere lunga 50-100 km. I problemi principali sono la durata della cattura (i pesci vengono sbarcati ore o giorni dopo, quando l'attrezzo viene tirato su) e la sua dolorosità. Inoltre, è comune che pesci vivi vi vengano usati come esche per catturarne altri.
Entrambi questi metodi di pesca causano gravi sofferenze agli animali. Schiacciati nelle reti o catturati con i palangari, i pesci subiscono lesioni e stress. Una volta portati sulle imbarcazioni, spesso subiscono una morte lenta e dolorosa, immersi in acqua ghiacciata o lasciati soffocare all'aria.
Non solo i tonni soffrono
A volte altre specie marine rimangono impigliate nelle reti e nelle lenze destinate ai tonni, causando enormi sofferenze. Si tratta di altri pesci e animali marini, come tartarughe marine e squali, che rimangono intrappolati nelle reti o attirati dalle esche e uccisi involontariamente. Persino gli uccelli marini possono rimanere catturati e intrappolati nelle reti9.
Un altro problema per gli animali selvatici è l'uso di esche galleggianti (chiamate Fish Aggregating Devices, o FAD), siccome i tonni amano riunirsi in banchi vicino a oggetti galleggianti. Ma un FAD attira molti altri animali oltre ai tonni e, quando viene installata una rete ad anelli intorno ad esso, molti altri animali vengono catturati e muoiono10.
Problemi per l'ambiente e i diritti umani
I metodi di pesca del tonno non danneggiano solo altri pesci e creature marine. Ognuno dei metodi elencati ha gravi conseguenze ambientali: reti ad anelli, palangari e FAD sono spesso abbandonati e dispersi nell'oceano, inquinando le acque e mettendo in pericolo altre specie marine. Solo nell'Oceano Indiano, si stima che ogni anno muoiano intrappolati in un FAD da 500 mila a un milione di squali seta11.
La pesca del tonno è anche associata alla pesca illegale e a violazioni dei diritti umani sulle navi nel Pacifico e nell'Atlantico. Diverse organizzazioni della società civile denunciano lavoro forzato e le pessime condizioni di vita dei membri dell'equipaggio sulle navi per la pesca del tonno12. Poiché questa forma di schiavitù moderna avviene in mare, il monitoraggio delle condizioni a bordo è particolarmente difficile.
Tonno nel mio piatto?
Il tonno si trova nei supermercati in scatola, congelato e fresco, ma anche nei mercati del pesce e nei ristoranti. Come già detto, ci sono molte problematiche legate al consumo di tonno, ed è fondamentale che il pubblico sia ben informato sull'impatto del consumo di tonno sul benessere e sulla sostenibilità.
Suggeriamo di orientare i propri consumi verso i diversi sostituti del pesce (come i "bastoncini di pesce" a base vegetale e il “tonno” vegetale in scatola o in vetro) e di utilizzare olio di alghe al posto dell'olio di pesce. Se si desidera consumarlo, è importante preferire metodi di cattura su piccola scala, come le lenze a mano e le canne da pesca, che comportano molte meno catture accessorie e sofferenze per altri animali.
1 Wardle, C. S., & Videler, J. J. (1980). How do fish break the speed limit? Nature, 284(5755), 445–447. https://doi.org/10.1038/284445a0
2 Bushnell, P. G., & Holland, K. N. (1997). Tunas. Virginia Institute of Marine Science
3 Wright, S. R., Righton, D., Naulaerts, J., Schallert, R. J., Griffiths, C. A., Chapple, T., Madigan, D., Laptikhovsky, V., Bendall, V., Hobbs, R., Beare, D., Clingham, E., Block, B., & Collins, M. A. (2021). Yellowfin Tuna Behavioural Ecology and Catchability in the South Atlantic: The Right Place at the Right Time (and Depth). Frontiers in Marine Science, 8. https://doi.org/10.3389/fmars.2021.664593
4 Oceana. (n.d.). Yellowfin Tuna Thunnus albacares. https://oceana.org/marine-life/yellowfin-tuna/
5 Fishcount. https://fishcount.org.uk/studydatascreens/2016/numbers-of-wild-fish-A0-2016.php?
6 ISSF. (2023, March). Interactive Stock Status and Catch Tool. International Seafood Sustainability Foundation. https://www.iss-foundation.org/tuna-stocks-and-management/our-tuna-stock-tools/interactive-stock-status-and-catch-tool/
7 Food and Agriculture Organization of the United Nations. (n.d.). Food and Agriculture Organization of the United Nations for a world without hunger Fisheries and Aquaculture Department Fishing Techniques Tuna Purse Seining Main Components Aquatic species Target Species.
8 Forum Fisheries Agency. (2019). OFMP2 Fact sheet Fishing for tuna in the Western and Central Pacific Ocean: purse seine and longline fishing. www.ffa.int
9 Government of Australia, Australian Fisheries Management Authorities. https://www.afma.gov.au/species/yellowfin-tuna
10 WWF Asia. https://wwfasia.awsassets.panda.org/downloads/purse_seine___longline_fishing_ffa_factsheet.pdf
11 Blue Marine Foundation. https://www.bluemarinefoundation.com/wp-content/uploads/2022/03/FADs-in-Responsible-Tuna-Fisheries.pdf
12 The Guardian. https://www.theguardian.com/global-development/2019/jun/03/major-tuna-brands-failing-tackle-slavery-pacific-supply-chains-report