Pubblicato 31/07/2015
Questa settimana, i sacrifici di animali al festival nepalese di Gadhimai sono stati vietati dai leader religiosi del tempio in cui si tiene l’evento. Grazie alla straordinaria mobilitazione internazionale il più grande massacro rituale di animali al mondo non avrà più luogo.
Il festival si celebra ogni 5 anni nell’area attorno al tempio di Gadhimai, la dea Indù del potere, nel distretto di Bara nel sud del Nepal e vedeva centinaia di migliaia di bufali, capre, polli e altri animali macellati in un rituale sacrificale ritenuto portatore di salute, ricchezza e felicità dai devoti.
Ora, con una grande vittoria per gli attivisti di tutto il mondo, le autorità del tempio hanno annunciato la loro decisione di vietare l'antica tradizione, e questo risparmierà le vite di milioni di animali nei prossimi anni.
Nell’annunciare la storica decisione, Motilal Prasad, della Fondazione del Tempio di Gadhimai ha dichiarato:
“Abbiamo capito che gli animali sono come noi..hanno i nostri stessi organi e sentono lo stesso dolore”.
Le origini di Gadhimai
Il più grande sacrificio rituale di animali del pianeta cominciò 265 anni fa. La leggenda narra che la dea Gadhimai apparve in sogno ad un prigioniero, promettendogli libertà in cambio di un sacrificio di sangue. E così ebbe inizio una violenta tradizione che crebbe nei secoli fino a diventare la macellazione di massa dei tempi moderni.
Dati sul festival
Negli anni più recenti 2,5 milioni di credenti (anche se alcune fonti parlano di cifre che raggiungono i 4 milioni), provenienti da tutta l’India e dal Nepal, hanno intrapreso un pellegrinaggio al tempio nelle pianure del sud del Nepal nella speranza di una vita migliore. Nel 2009, si stima che l’incredibile cifra di 500.000 animali siano stati condotti al tempio e decapitati, spesso da persone inesperte che impiegavano molti colpi di coltello prima mettere fine alla sofferenza dell’animale.
Le cifre sono state più contenute nel 2014, a causa della grande pressione degli attivisti, della crescente attenzione internazionale per l’evento e del divieto di trasporto di animali dall’India al Nepal. Ma, nonostante questo, i video operatori di CIWF International hanno purtroppo documentato comunque un evento brutale e violento, con migliaia di devoti che osservavano l’eccidio dalle alte mura che circondano il recinto.
Un successo mondiale
Ma come è stato possibile fermare un rituale così antico e radicato? E’ il risultato di anni di campagne da parte di Animal Welfare Network Nepal (AWNN) - aiutati dalla Humane Society India (HSI) e da altre organizzazioni internazionali inclusa CIWF - che hanno negoziato instancabilmente e con rigore con il Tempio di Gadhimai.
Da parte sua, CIWF International ha anche devoluto una parte delle donazioni ricevute per finanziare materiale educativo e di campagna utilizzato da AWNN.
Il lavoro non è terminato
Per fare sì che il prossimo festival, previsto per il 2019, sia veramente una “celebrazione della vita”, è necessario che in quella regione cresca la consapevolezza della futilità dell’uccidere gli animali per ingraziarsi un dio – una pratica basata unicamente sulla superstizione.
Per questo CIWF e le altre organizzazioni di protezione animale lavoreranno per mantenere acceso l’interesse sull’argomento attraverso campagne educative. Speriamo che i devoti adotteranno un nuovo modo di partecipare a questo festival, così come le altre persone che nel paese sono coinvolte nelle pratiche di macellazione, affinché le celebrazioni della vita possano sostituire le tradizioni di morte in tutto il Nepal. Questo successo prova che, uniti, possiamo vincere la battaglia contro le crudeltà sugli animali.