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“Per amore dei giaguari” di Philip Lymbery Direttore Globale di CIWF

News Section Icon Pubblicato 29/11/2020

Oggi, mentre il mondo celebra la "Giornata internazionale del giaguaro", stupendosi per la magnificenza di queste creature sempre più rare, pochi conoscono la connessione tra il declino di questi animali e la crescita a livello globale dell’allevamento intensivo. Eppure, la difficile situazione di polli, galline e maiali rinchiusi in gabbie e capannoni è strettamente legata alla scomparsa della foresta che ospita alcuni degli animali selvatici più rappresentativi del mondo, e il giaguaro ne è un esempio lampante.

La Giornata internazionale del giaguaro celebra il più grande felino selvatico delle Americhe come specie simbolo per la conservazione della biodiversità, un'icona del secolare patrimonio culturale dell'America centrale e meridionale e dello sviluppo sostenibile.

Il #JaguarDay intende anche richiamare l'attenzione sulla necessità di conservare i -corridoi ecologici del giaguaro e il suo habitat naturale come parte di uno sforzo più ampio per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Qualche settimana fa, sono stato felice di vedere Greenpeace lanciare un nuovo, superbo cartone animato dal titolo "C'è un mostro nella mia cucina" (link ita) per mostrare come la casa nella foresta del giaguaro venga bruciata per coltivare mangimi per l'industria della carne che viene prodotta negli allevamenti intensivi. Mostra come, se non agiamo subito, habitat preziosi verranno distrutti, le popolazioni indigene potrebbero perdere le loro case e noi perderemmo la lotta contro il cambiamento climatico. C'è un mostro nella mia cucina" è il seguito di "Rang-Tan", che ha evidenziato il ruolo dell'olio di palma nella deforestazione, e questo nuovo cartone animato racconta la storia di come l’industria della carne stia devastando le foreste di tutto il Sud America.

Big meat

La carne rappresenta un grande business e le aziende la producono su una scala che il nostro pianeta non può sostenere.

Questo l’ho compreso con estrema chiarezza durante una visita in Brasile, dove ho visto di persona il vero costo della carne che viene prodotta negli allevamenti intensivi e a basso costo in alcune delle zone naturali più preziose che esistono sul nostro pianeta.

Ho assistito in prima persona alle conseguenze devastanti della perdita dell'habitat per il grande felino simbolo del Brasile: il giaguaro. Qui vive la metà dei restanti 15.000 giaguari del mondo e dal Brasile dipende il destino di questo meraviglioso felino. Quando si pensa alla perdita di habitat a causa della deforestazione, si tende ad associarla al disboscamento per far posto alle abitazioni e alle colture destinate al consumo umano.

In realtà, uno dei principali motori è la coltivazione intensiva di soia e mais su vasta scala, in gran parte destinata agli animali allevati intensivamente in tutto il mondo. Molte aree naturali si sono così trasformate in gigantesche coltivazioni.

Eppure, non è la soia in sé il problema, ma il modo in cui è prodotta e per cosa viene utilizzata. Se queste colture fossero prodotte senza pesticidi, senza monocolture, con colture a rotazione mista, su terreni agricoli esistenti piuttosto che attraverso la deforestazione, allora le cose andrebbero meglio. Se la terra producesse cibo direttamente per le persone, sarebbe ancora meglio. La soia è un prodotto meraviglioso, una fonte completa di proteine per l'uomo. Eppure, la stragrande maggioranza della soia è destinata all'alimentazione animale, 35 milioni di tonnellate all'anno in Europa, in gran parte per nutrire gli animali d'allevamento.

Salviamo la fauna selvatica

Quante persone immaginano, quando mangiano carne proveniente dagli allevamenti intensivi, che le loro crocchette di pollo e le braciole di maiale a prezzi stracciati arrivino sui loro piatti a scapito dell'abbattimento di alberi della foresta pluviale e dell’estinzione di specie iconiche?

Quanti sanno che negli ultimi 50 anni, dalla diffusione dell'allevamento intensivo, il numero totale di mammiferi selvatici, uccelli, rettili, anfibi e pesci nel mondo è diminuito di oltre due terzi?

Ma non è troppo tardi per cambiare le cose.

Noi di Compassion in World Farming forniamo gli strumenti per aiutarvi a difendere gli animali, sia d'allevamento che selvatici; per il nostro pianeta e per il futuro delle nostre famiglie. Come Covid-19 ha dimostrato in modo così evidente, la salute degli animali e delle persone sono strettamente intrecciate. Solo proteggendo gli animali e l'ambiente possiamo proteggere adeguatamente le persone. E questo significa porre fine all'allevamento intensivo. Per i giaguari, gli animali allevati, le persone e il pianeta.

Unisciti al nostro appello rivolto alle organizzazioni più influenti del mondo, tra cui la Banca Mondiale, le Nazioni Unite e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, per sostituire l'allevamento intensivo con un sistema alimentare che rispetti gli animali, nutra il nostro pianeta e riduca il rischio di pandemie.

 

 

 

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