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Allevamenti di salmone in Scozia: una sofferenza che non si può più ignorare

News Section Icon Pubblicato 03/05/2021

Lo scorso 23 marzo è stata lanciata la nostra campagna internazionale sugli allevamenti di salmone in Scozia, che denuncia le terribili condizioni in cui vengono allevati questi animali nelle gabbie sottomarine degli allevamenti intensivi scozzesi.

La campagna è stata coordinata da Compassion in World Farming e ha visto la partecipazione di tantissime organizzazioni di protezione animale e tutela del mare provenienti da 30 Paesi in tutto il mondo.

La coalizione italiana comprende 9 organizzazioni, annoverando, oltre a CIWF Italia, Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, Animal Law, ENPA, Essere Animali, Jane Goodall Institute Italia, Marevivo e Sea Shepherd Italia.

Unire le forze per dare voce ad animali dimenticati come i salmoni ha funzionato e la campagna ha registrato una grande partecipazione e una straordinaria risonanza mediatica.

Di seguito riportiamo i numeri della campagna e il link per firmare la petizione al Governo scozzese, per chi ancora non lo avesse ancora fatto.

I numeri della campagna

Le immagini dell’investigazione, cuore della campagna, hanno fatto breccia e mobilitato moltissime persone, rivelando le terribili condizioni in cui sono allevati i salmoni, sconosciute ai più.

Dal lancio dell’investigazione, ecco i risultati raggiunti:

  • Oltre 90.000 → Le persone in tutto il mondo che hanno firmato la lettera aperta che chiede al Governo scozzese di fermare l'espansione sconsiderata di questa industria e di porre fine alla sofferenza dei salmoni.
  • Oltre 18.000 → I tweet inviati durante il Twitterstorm internazionale del 24 marzo che, con l’hashtag #ScottishSalmonScandal, ha interpellato il Governo scozzese sulla piazza virtuale di Twitter. La tempesta di tweet ha contribuito a sensibilizzare e informare sulle sofferenze a cui sono costretti i salmoni negli allevamenti; 10 milioni il numero potenziale di persone raggiunte.
  • Oltre 115 → I servizi giornalistici dedicati alla campagna a livello internazionale.

Copertura mediatica in Italia

intervista alla nostra Responsabile Media Federica di Leonardo sul Tg1

Nel giorno del lancio, è andato in onda un servizio sul Tg1 a cura di Roberta Badaloni, con una intervista alla nostra Responsabile Media e relazioni esterne Federica di Leonardo. Il servizio, andato in onda in prima serata su RAI 1, ha permesso a un tema difficile come la sofferenza di animali dimenticati come i pesci di arrivare al grande pubblico.

Le immagini dell’investigazione e la campagna sono inoltre state riprese dalle principali testate giornalistiche italiane, in servizi usciti su La Repubblica, Il Corriere, La Stampa, Il Secolo XIX, Radio Popolare, Ohga, Business Insider

Servizi sull'allevamento del salmone in cui sono state mostrate anche immagini della nostra investigazione sono andati in onda all'interno dei programmi Le Iene e Cartabianca.

L'investigazione

Allevamento scozzese di salmone ripreso col drone
Allevamento scozzese di salmone

Il cuore della campagna è l’investigazione condotta su 22 allevamenti in totale, di proprietà dei cinque maggiori produttori di salmone della Scozia, che insieme rappresentano oltre il 96% dell'industria. L’investigazione si è avvalsa sia di droni sia, in 6 allevamenti, di sommozzatori ed è stata condotta tra settembre e novembre 2020. In molti di questi allevamenti, gli investigatori di Compassion in World Farming hanno trovato gravi infestazioni di pidocchi di mare e alti livelli di mortalità.

Salmone ferito in allevamento scozzese
Salmone ferito

Le immagini della video-inchiesta mostrano i salmoni stipati in spoglie gabbie sottomarine, dove questi pesci migratori naturali non hanno altro da fare che nuotare senza meta in condizioni di sofferenza anche fino a 2 anni. Il grado di sofferenza di questi animali è tale che la mortalità può raggiungere il 25% prima che il gruppo sia destinato alla macellazione.

In questa pagina il video completo dell’investigazione e il form per firmare la lettera aperta al Governo scozzese.

L'impatto

Tra gli animali allevati a scopo alimentare, i pesci sono i meno conosciuti. È ancora diffusa l’opinione secondo cui i pesci non sono come gli altri animali e “non soffrono”. Non è così: i pesci hanno un sistema nervoso centrale, possono sentire dolore e soffrire, sono esseri senzienti. Possono essere curiosi, emotivi e sensibili, proprio come un cane, un gatto o un maiale. La ricerca scientifica rivela che anche i pesci sono intelligenti, alcune specie superano test mentali che persino i primati, come le scimmie e gli scimpanzè, falliscono.

Tutti gli animali negli allevamenti meritano di vivere una vita dignitosa e di essere uccisi in modo umano; i pesci, tra loro, sono i più dimenticati, ne soffrono e muoiono a trilioni.

La campagna per il benessere dei salmoni allevati in Scozia ha rivelato la sofferenza che l’acquacoltura comporta per i pesci con azioni e iniziative che si sviluppano lungo tre direttrici:

  1. Sollecitando il Governo scozzese a prendere provvedimenti per fermare l’espansione dell’industria, abbiamo sottolineato le gravi mancanze a livello legislativo in tema di benessere dei pesci.
  2. Colpendo l’industria responsabile, ne abbiamo rivelato le gravi violazioni in tema di benessere animale e gli impatti ambientali.
  3. Informando i consumatori sulle condizioni in cui vivono i salmoni negli allevamenti intensivi, abbiamo contribuito a sensibilizzare le persone sulla senzienza dei pesci.

Nonostante il successo della campagna, l’industria scozzese continua a non voler riconoscere i problemi di benessere animale intrinseci all’allevamento del salmone.

Una reazione prevedibile dato che la nostra campagna mette in discussione l'allevamento del salmone in sé, poiché l’allevamento di pesci migratori essenzialmente selvatici, come il salmone, non può trovare posto in un sistema alimentare sostenibile.

Compassion in World Farming scoraggia quindi l’acquisto di salmone “da allevamento”, scozzese o di altra provenienza. Data l'incredibile pressione a cui sono sottoposti i nostri oceani, è importante ridurre il consumo di pesce. Se le persone vogliono continuare a mangiare in modo sostenibile alcune specie di pesci in futuro, se ne dovrebbe mangiare molto meno e sostituire la maggior parte del pesce nella dieta con alimenti a base vegetale.  

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