A seguito delle discussioni che si sono tenute al primo Vertice dei sistemi alimentari delle Nazioni Unite che ha avuto luogo il 23 settembre, tutti gli occhi sono puntati sui leader mondiali affinché intraprendano azioni chiare e radicali per trasformare il nostro sistema alimentare globale.

Il Summit – che è stato un evento online della durata di un giorno – ha visto la partecipazione di organizzazioni, individui, aziende e governi di tutto il mondo per discutere potenziali soluzioni atte a riparare il nostro sistema alimentare globale.

I messaggi chiave emersi dall'evento sono che l'attuale guerra alla natura deve finire e che l'attenzione sarà tutta rivolta alla COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che vede riunirsi i leader mondiali per discutere di come affrontare l'emergenza climatica.

L'attenzione mondiale su COP26

Il nostro direttore globale Philip Lymbery che ha partecipato al Summit ed è anche Campione dei sistemi alimentari delle Nazioni Unite, ha dichiarato:

Per me, ciò che il vertice ha raggiunto è stato un cambiamento di narrativa; passare dal solito modo di affrontare i problemi proponendo piccoli ritocchi, ad uno che parli della necessità di veri approcci trasformativi alla riforma del sistema alimentare.

È stato incoraggiante vedere alcuni governi prendere la questione di petto, parlando dell’esigenza di abbandonare l’allevamento intensivo – Sri Lanka e Unione europea tra tutti – ma sono ancora troppo pochi.

Adesso tutti gli occhi sono puntati sui nostri leader mondiali che si riuniranno a Glasgow per la COP26. Dobbiamo intraprendere un’azione chiara e radicale per trasformare il nostro sistema alimentare globale al fine di evitare una catastrofe climatica, prima che sia troppo tardi. Tutto il mondo starà a guardare.

L’allevamento intensivo, la più grande causa di crudeltà

L’allevamento intensivo è uno dei principali motori del declino della fauna selvatica, della deforestazione e del degrado del suolo. È la più grande causa di crudeltà sugli animali del pianeta. E ora è riconosciuta anche come un serio rischio pandemico: gli allevamenti intensivi creano il terreno di coltura perfetto per nuovi e pericolosi ceppi di malattie.

Senza la fine degli allevamenti intensivi e una trasformazione del nostro sistema alimentare globale, semplicemente non saremo in grado di risolvere le emergenze climatiche, sanitarie e della fauna selvatica.

Philip ha accettato l'invito che gli è stato rivolto da Agnes Kalibata – inviata speciale delle Nazioni Unite per il Vertice sui sistemi alimentari – di rappresentare le organizzazioni per il benessere degli animali in Europa e non solo, in qualità di Campione dei Sistemi Alimentari a marzo di quest'anno.

Abbiamo svolto un ruolo attivo nei percorsi d’azione (action tracks) e nei gruppi di lavoro del Vertice e abbiamo guidato lo sviluppo del documento C sulle “Soluzioni per un allevamento sostenibile: allineare produzione e consumo”, che ha quattro principali richieste di azione:

1. Ridimensionare l’allevamento intensivo e ridurre il consumo di carne e latticini
2. Passare a un'agricoltura rigenerativa e rispettosa della natura
3. Sostenere una transizione giusta
4. Adottare buoni standard di benessere animale

Qui puoi trovare l’articolo tratto dal blog di Philip sulla sua partecipazione al Summit della Nazioni Unite sui sistemi alimentari per approfondire gli interventi più rilevanti fatti durante l’evento.