La Commissione europea ha pubblicato un'analisi generale degli esiti della consultazione pubblica nell'ambito della revisione della normativa sul benessere degli animali.
“Questi risultati servono come ulteriore conferma di ciò che i cittadini dell'UE hanno ripetutamente richiesto ad alta voce. Ci auguriamo sinceramente che una simile dimostrazione di cogente interesse pubblico renda più ambiziosa la revisione in corso della legislazione sul benessere degli animali", ha affermato Olga Kikou, Direttrice di Compassion in World Farming EU. "La preoccupazione inequivocabile dei cittadini per il benessere degli animali trasmette l'urgenza di agire, spingendo le istituzioni dell'UE a procedere senza indugio con le riforme proposte", ha concluso.
Principali risultati in numeri
Cosa chiedono i cittadini europei?
- L’89% chiede requisiti aggiuntivi di benessere per ulteriori specie animali, in particolare vacche da latte (85%) e bovini da carne (84%).
- L’84% è favorevole alla proibizione della mutilazione della coda dei suini (attualmente esiste un divieto di mutilazione sistematica, regolarmente disatteso).
- Per la grande maggioranza (93%) il periodo transitorio massimo per l’abbandono dell’uso delle gabbie negli allevamenti dovrebbe essere di 5 anni.
- Sui trasporti, il 95% è a favore dell’introduzione di una durata massima dei viaggi, il 94% afferma che l’esportazione verso Paesi non-UE dovrebbe essere vietata e sempre il 94% si è detta favorevole alla proibizione del trasporto di vitelli non svezzati e altri animali vulnerabili, come le vacche gravide.
- Sulla macellazione, una grande maggioranza pensa che l’elettronarcosi dei polli (89%) e l’uccisione di pulcini maschi nati da un giorno (94%) dovrebbero essere vietate. Analogamente, il 93% chiede che ci siano introdotte delle regole specifiche per la macellazione dei pesci allevati.
- Infine, il 90% crede che sarebbe utile introdurre un’etichettatura di benessere animale della UE. Di questi, l’83% pensa che l’etichetta dovrebbe basarsi su un più ampio criterio di benessere animale, che includa requisiti sul trasporto e la macellazione degli animali.
Legislazione inadeguata
Dall'analisi dei risultati risulta evidente che la stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che l'attuale legislazione dell'UE sul benessere degli animali non sia idonea a garantire una protezione adeguata e uniforme di tutte le specie animali allevate a fini alimentari. Ciò non ci coglie di sorpresa. I cittadini, infatti, hanno espresso opinioni simili in precedenti sondaggi e consultazioni avviati dalla Commissione UE e dai suoi servizi correlati.
Informazioni insufficienti
Dalla consultazione è emerso che gli intervistati non si sentivano sufficientemente informati sulle condizioni in cui gli animali sono allevati nell'UE, e le informazioni al riguardo sono a volte troppo complesse per essere comprese dai consumatori.
Ciò si spiega facilmente se pensiamo alle immagini idealizzate dell'allevamento di animali che vengono comunemente presentate ai consumatori dall'industria per aumentare i profitti. Le immagini di vacche, maiali e galline felici che si godono il sole e l'aria aperta in una giornata primaverile in un vasto campo erboso non riflettono la realtà vissuta dalla maggior parte degli animali allevati nell'UE.
Nel frattempo, quei pochi consumatori che sono abbastanza "sfortunati" da essere esposti alla dura verità su come viene prodotta la maggior parte dei prodotti di origine animale che finiscono nei loro piatti, si rendono conto di quanto sia difficile ottenere informazioni chiare su cosa scegliere tra i prodotti disponibili sugli scaffali dei supermercati.
Trasporto di animali vivi
Dai risultati relativi al benessere degli animali durante il trasporto emergono le richieste dei cittadini di vietare le esportazioni di animali vivi verso Paesi terzi, introdurre tempi massimi di viaggio e vietare il trasporto di animali vulnerabili.
Del resto, queste richieste sono emerse più volte in innumerevoli petizioni e manifestazioni pubbliche sull'argomento. Questa ulteriore dimostrazione delle preoccupazioni dei cittadini sarà tenuta in conto nella prossima legislazione? Si può certamente sperare che sia così.
Allevamento in gabbia
Sul fronte delle gabbie, i risultati della consultazione hanno indicato che la stragrande maggioranza degli intervistati (93%) auspica un periodo di transizione di massimo 5 anni per l’implementazione di un futuro divieto dell’allevamento in gabbia, mentre il settore agricolo preferirebbe estenderlo a 15 anni.
Osservazioni finali
Inoltre, dati aggiuntivi hanno dimostrato come gli attuali requisiti dell'UE in materia di benessere degli animali non siano facilmente applicabili e che non è chiaro come dovrebbero essere applicati.
Le risposte a questa consultazione pubblica sono arrivate sia da cittadini dell'UE che da Paesi terzi, ma anche da aziende, consumatori, ONG e organizzazioni ambientali, tutti consapevoli dell'importanza della revisione della legislazione, poiché il benessere degli animali è il cardine sia della sicurezza alimentare che della sostenibilità.