Centinaia di migliaia di persone, tra cui i nostri sostenitori, hanno aderito a una campagna globale per chiedere la fine degli allevamenti intensivi per ridurre il rischio di future pandemie.
La nostra Global Campaigns Manager, Marion Wintergerst, ha partecipato martedì scorso, 12 luglio, a un evento a Ginevra - organizzato insieme a Four Paws, Born Free Foundation e Proyecto Animales Latino América - per consegnare le firme di quasi 600.000 persone ai funzionari dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Con questa petizione i firmatari chiedono che il benessere degli animali diventi una priorità globale per gli Stati membri delle Nazioni Unite nei prossimi negoziati dell'OMS sullo strumento di "prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie".
La nostra petizione e il report dettagliato
La nostra petizione è stata lanciata nel 2020, insieme a un report dettagliato intitolato Is the next Pandemic on our Plate (La prossima pandemia è nel nostro piatto?), che sottolinea come l'allevamento intensivo costituisca terreno fertile per le malattie e un pericolo per l'umanità. La petizione chiede alle organizzazioni più influenti del mondo - tra cui la Banca Mondiale, le Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale della sanità - di porre fine una volta per tutte a questa pratica crudele e distruttiva.
Un totale di 577.639 persone ha firmato la petizione in tutto il mondo. 54.540 di queste firme sono state raccolte da CIWF Italia.
La petizione chiede inoltre che l'agricoltura intensiva sia sostituita da pratiche agricole rigenerative che operino in armonia con la natura, consentano agli animali di vivere senza dolore e sofferenza e prevengano il rischio di una futura pandemia. Infatti, come diciamo da sempre, stipare animali a migliaia dentro capannoni chiusi può favorire l'emergere e la diffusione di nuovi ceppi di virus e batteri molto pericolosi per le persone.
CIWF e le altre organizzazioni hanno lavorato a stretto contatto per chiedere un “Trattato sulle pandemie”.
La nostra collega Marion e i rappresentanti delle altre tre ONG hanno consegnato la petizione ai funzionari dell'OMS in occasione di un evento organizzato da Four Paws e intitolato Preventing the Next Pandemic: What substantive elements must be included in a Pandemic Instrument? (“Prevenire la prossima pandemia: quali elementi sostanziali devono essere inclusi in un piano pandemico?”)
Cambiare il nostro fallimentare sistema alimentare
La direttrice di CIWF Italia Annamaria Pisapia ha dichiarato: “Non ringrazieremo mai abbastanza i nostri sostenitori italiani per avere sollevato questa questione urgente. L'allevamento intensivo è una pratica crudele e pericolosa che mette letteralmente a rischio le nostre vite. Oltre alle inaccettabili sofferenze che provoca a miliardi di animali allevati a scopo alimentare ogni anno, crea anche le condizioni perfette perché le malattie si diffondano, mutino e uccidano gli esseri umani in tutto il pianeta. Quale altro motivo ci serve per mettere definitivamente fine a questo crudele sistema per sempre?”
“I leader mondiali devono prendere posizione e smantellare il sistema intensivo di allevamento, che ha dimostrato il suo fallimento in tutti i campi. Al suo posto, abbiamo bisogno di un'agricoltura rigenerativa che funzioni in armonia con la natura – un modo di produrre cibo sfami effettivamente più persone, rimedi ad anni di danni ambientali e riduca drasticamente il rischio di una nuova pandemia. Dopo aver visto gli effetti devastanti del Covid-19, non possiamo continuare ad andare avanti in questo modo e rischiare un’altra pandemia. Le conseguenze sarebbero disastrose”.