La Commissione europea sta attualmente riesaminando il programma comunitario che sostiene la distribuzione di frutta, verdura, latte e alcuni prodotti lattiero-caseari negli istituti scolastici, dalla scuola materna a quella secondaria.
Nell'ambito di questo processo di revisione, abbiamo chiesto all'Unione europea di rivedere il programma in modo da spostare le abitudini alimentari degli scolari verso l’assunzione di cibi più sani e sostenibili e trasmettere così queste abitudini anche alle generazioni future.
Promuovere diete ricche di alimenti vegetali
Gli elementi vegetali dovrebbero avere un ruolo primario nelle nostre diete perché il consumo consigliato di frutta e verdura può contribuire a ridurre il rischio di varie malattie e di altri problemi di salute.
Tuttavia, secondo i sondaggi ufficiali dell'UE, un terzo degli europei di età pari o superiore ai 15 anni non consuma quotidianamente frutta e verdura. Ancora più allarmante è il fatto che le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate siano consumate da appena il 12% degli europei.
Poiché le diete giocano un ruolo fondamentale nel nostro stile di vita e determinano la nostra condizione di salute futura (e quindi hanno anche un impatto anche sul sistema sanitario), è necessario colmare questo divario e insegnare ai bambini fin da piccoli che un elevato consumo di frutta e verdura è la base per una dieta sana e nutriente.
Il consumo di latticini non deve essere un'abitudine
Consumare latticini non dovrebbe essere l’opzione predefinita. Al contrario, le alternative vegetali al latte dovrebbero essere incoraggiate e incluse nelle misure europee per raggiungere una dieta più sana.
Numerosi studi hanno dimostrato che le bevande vegetali fortificate (cioè quelle con aggiunta di vitamine e minerali) hanno un valore nutrizionale simile a quello del latte e sono un sostituto a tutti gli effetti del latte vaccino per quanto riguarda l'integrazione di calcio.
Le bevande a base vegetale hanno un impatto ambientale minore rispetto ai prodotti lattiero-caseari – che invece contribuiscono al cambiamento climatico e consumano molte risorse - e sono un'ottima opzione per i bambini intolleranti al lattosio, i quali non dovrebbero essere costretti a consumare latticini.
L'intolleranza al lattosio è molto diffusa tra le comunità asiatiche e africane e quindi l’introduzione di bevande a base vegetale è fondamentale per le politiche di inclusione delle minoranze nell'UE.
Il settore lattiero-caseario è legato a gravi carenze in termini di benessere animale, tra cui, ma non solo, la separazione tra vacca e vitello poco dopo la nascita, il confinamento dei vitelli in recinti individuali fin dalla nascita, il trasporto a lungo raggio di vitelli non svezzati in tenera età o la sovrapproduzione di latte e lo stress che comporta per la salute delle vacche (disturbi metabolici e riproduttivi, zoppia). La promozione di alimenti a base vegetale potrebbe incoraggiare i bambini a optare per scelte alimentari più etiche.
Se il latte venisse sovvenzionato, dovrebbe sempre provenire da agricoltura biologica e promuovere standard di benessere animale più elevati.
Passi successivi
In generale, nell'UE il consumo di carne e latticini è piuttosto elevato a scapito di verdura, frutta, legumi e noci. La strategia Farm to Fork della Commissione europea e il Piano europeo per la lotta contro il cancro riconoscono entrambi questa carenza e sottolineano la necessità di passare a diete più ricche di vegetali.
La revisione del programma scolastico in Europa è l’approccio più semplice nella moltitudine di opzioni che ha a disposizione l'UE per contribuire a promuovere il consumo di alimenti sani a base vegetale. Chiediamo alla Commissione europea di essere ambiziosa e di contribuire a far crescere una generazione futura che abbia a cuore la propria salute, l'ambiente e gli animali.