Il 14 giugno, in occasione della nona Giornata internazionale di mobilitazione contro l'esportazione di animali vivi, migliaia di persone in tutto il mondo hanno chiesto a gran voce di mettere fine a questo barbaro commercio.
Attivisti e cittadini hanno condiviso online un video che testimonia la crudeltà di questo commercio, e che lancia un messaggio unanime: i governi di tutto il mondo devono vietare una volta per tutte le esportazioni di animali vivi.
Un commercio globale di sofferenza e crudeltà
Ogni anno, milioni di animali – tra cui vitelli, pecore e suini – vengono trasportati vivi su gomma, rotaia, per via mare o via aerea da un continente all'altro, con tragitti che durano giorni o addirittura settimane. Gli animali vengono trasportati in Paesi terzi per essere messi all’ingrasso e macellati, spesso senza neanche le più basilari leggi di tutela per il loro benessere.
Solo poche settimane fa, la Gran Bretagna ha introdotto un divieto per l'esportazione di animali vivi destinati all'ingrasso e alla macellazione, mentre l'Australia ha annunciato che le esportazioni di ovini vivi via mare saranno vietate a partire dal 2028.
Purtroppo, molti Paesi e regioni del mondo non hanno intenzione di mettere fine al commercio, nonostante le indiscutibili prove della sofferenza che questo causa a milioni di animali ogni anno.
Lo scorso anno, abbiamo pubblicato un report che ha rivelato dati non diffusi in precedenza sull’esportazione di animali vivi da e all’interno dell’UE. Oltre ai 44 milioni di animali trasportati all'interno dell'Unione, più di 4 milioni vengono esportati verso Paesi terzi, principalmente in Medio Oriente e in Africa.
Il mondo chiede un cambiamento
Il 14 giugno 2015, 13.000 pecore hanno perso la vita mentre venivano esportate dalla Romania, alla Giordania e infine alla Somalia. Di fronte a questo orrore, abbiamo deciso di dedicare una giornata a questi animali, creando un’occasione per mobilitare le persone e chiedere la fine di questa sofferenza gratuita.
Negli ultimi nove anni abbiamo coordinato la giornata internazionale di mobilitazione, guidando proteste e manifestazioni, lanciando petizioni e inchieste per fare pressione sui decisori politici perché mettano fine alle esportazioni di animali vivi, una volta per tutte.
Quest'anno, dall'Australia al Sudafrica, dall'Argentina alla Spagna, persone e ONG di tutto il mondo hanno chiesto ai governi azioni concrete. In Brasile, che nel 2023 ha esportato circa 500.000 animali allevati, i nostri partner di Forum Animal hanno organizzato una mostra fotografica in una stazione ferroviaria molto frequentata, sensibilizzando i passanti.
Il nostro video è stato visto migliaia di volte in tutto il mondo e l’hashtag #BanLiveExports è stata usata almeno 6.000 volte su X (ex-Twitter).