Oggi, 2 luglio, quasi 40 manifesti sono stati affissi nella capitale europea per inviare un forte messaggio ai deputati del Parlamento europeo appena eletti e rieletti: le cittadine e i cittadini europei vogliono e si aspettano il divieto di allevamento in gabbia.
L’entrata in carica dei nuovi parlamentari europei ci ha dato un’occasione unica per sensibilizzare i legislatori sul vasto sostegno pubblico che esiste in tutta Europa per l’eliminazione delle gabbie dagli allevamenti dell’UE.
Un sostegno schiacciante per il divieto di allevamento in gabbia
Secondo l'Eurobarometro della Commissione europea, la schiacciante maggioranza degli europei (89%) e degli italiani (91%) è favorevole all’eliminazione dell’allevamento in gabbia. I risultati confermano anche che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato, mentre il 94% ritiene che gli animali debbano avere a disposizione sufficiente spazio per muoversi, sdraiarsi e stare in piedi.
Per assicurarci che gli eurodeputati siano consapevoli di questo straordinario sostegno, abbiamo affisso dei manifesti in 37 stazioni della metropolitana di Bruxelles, inviando un messaggio che non potranno ignorare.
I cittadini europei hanno fatto sentire la loro voce con forza e, se i legislatori europei hanno intenzione di rispettare la democrazia, dovranno dare loro ascolto.
La ricerca sostiene il divieto dell’utilizzo delle gabbie
I cittadini non sono gli unici a desiderare la fine dell'era delle gabbie. Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) si è espressa a favore della graduale eliminazione delle gabbie per motivi di benessere animale per suini, vitelli, galline ovaiole, quaglie, oche e conigli.
Un impegno formale
Nel 2021, la Commissione UE aveva assunto l’impegno giuridicamente vincolante a presentare, entro la fine del 2023 una proposta legislativa per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti europei. Una decisione presa in risposta al successo dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age che – con il sostegno di una coalizione di 170 associazioni coordinate da CIWF, di cui 20 italiane – ha raccolto 1,4 milioni di firme certificate. Tuttavia, la proposta non è ancora stata presentata e circa 300 milioni di animali passano ancora la maggior parte della loro vita in gabbia in tutta l’Union europea.
A marzo, abbiamo sostenuto il ricorso presentato contro la Commissione europea dal Comitato dei cittadini promotori dell’ICE, di cui la nostra direttrice Annamaria Pisapia è membro e portavoce. La Commissione dovrà rispondere della propria inadempienza rispetto all’impegno preso.
La scorsa settimana, alcune fra le principali associazioni europee – che includono a livello internazionale The ECI Campaign, Eurogroup for Animals, Foodwatch International e Animal Equality, e, in Italia, LAV e LNDC Animal Protection – hanno richiesto ufficialmente alla Corte di Giustizia UE di potersi unire allo storico ricorso. Rappresentando una serie di istanze – tra cui la democrazia, i diritti dei consumatori e il benessere degli animali – esse sostengono di essere direttamente danneggiate dalla mancata presentazione da parte della Commissione europea della legislazione per vietare l'allevamento in gabbia.
In attesa della decisione della Corte, il Parlamento europeo appena eletto deve essere consapevole che i cittadini e le cittadine vogliono il divieto dell'allevamento in gabbia.
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