“Aprite le gabbie, liberate gli animali,” è l’appello che attivisti e attiviste da tutta Europa hanno rivolto, in occasione del World Cage Free Day (14 ottobre), al nuovo esecutivo europeo.
Mentre migliaia di persone scrivevano alla presidente Ursula von der Leyen affinché presentasse la promessa proposta legislativa per il divieto dell’allevamento in gabbia, rappresentanti della coalizione internazionale – formata da 170 associazioni e guidata dal nostro ufficio internazionale – hanno manifestato a Bruxelles, liberando simbolicamente alcuni animali di stoffa (suini, galline, conigli e vitelli) da alcune gabbie.
L’evento si è svolto nel primo pomeriggio, davanti al palazzo del Parlamento UE, a Place du Luxembourg, con la partecipazione di membri del neoeletto Parlamento europeo, tra cui Thomas Waitz, Martin Hojsik, Anja Hazekamp, Tilly Metz e Sebastian Everding.
World Cage Free Day
Il World Cage Free Day è stato istituito nel 2020 per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle terribili condizioni di vita a cui sono sottoposti circa 300 milioni di animali allevati in gabbia o in recinti individuali in tutta Europa ogni anno. L'augurio è che questa giornata diventi presto un'occasione per celebrare la fine dell'era delle gabbie, quando questa pratica crudele e obsoleta sarà definitivamente vietata in tutta l'UE.
Tutto ha avuto inizio nel 2018, quando abbiamo coordinato la coalizione a sostegno dell'Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, firmata da 1,4 milioni di persone nell’arco di un anno. Nel 2021, il Parlamento europeo ha mostrato il suo inequivocabile sostegno al divieto delle gabbie e, poco dopo, la Commissione europea ha assunto un impegno storico, giuridicamente vincolante, a presentare entro la fine del 2023 una proposta legislativa per vietare l’allevamento in gabbia.
Tuttavia, la passata Commissione europea ha deluso le aspettative dei cittadini e delle cittadine, non rispettando l'impegno preso riguardo al divieto delle gabbie negli allevamenti. Questo ha spinto il Comitato dei Cittadini promotore dell'iniziativa End the Cage Age a presentare ricorso alla Corte di Giustizia UE richiedendo che la Commissione mantenga l’impegno preso. Si tratta della prima azione legale in cui la Commissione europea viene chiamata a rispondere della propria inazione in merito a una ICE su cui aveva assunto un impegno.
Consenso contro l'uso delle gabbie
Nell'ottobre dello scorso anno, l'indagine Eurobarometro della stessa Commissione UE ha rivelato che uno schiacciante nove su dieci (89%) dei cittadini dell'UE – circa 400 milioni di persone – ritiene che gli animali non dovrebbero essere allevati in gabbie individuali. Numerose prove scientifiche confermano che le gabbie sono gravemente dannose per il benessere degli animali. Tra queste, i più recenti pareri scientifici dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che raccomandano di non utilizzare più le gabbie per le galline ovaiole, le scrofe da riproduzione, le quaglie e le anatre.
Il nostro appello alla Commissione UE
Esortiamo la nuova Commissione a cogliere l'opportunità scaturita dal consenso raggiunto nel rapporto del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'UE e a presentare quanto prima – e al più tardi entro il 2026 – proposte concrete per eliminare gradualmente le gabbie dagli allevamenti UE.
“In questo secondo mandato, la presidente von der Leyen ha l’occasione di fare la cosa giusta e presentare la tanto attesa proposta di divieto d’allevamento in gabbia,” abbiamo commentato insieme alle associazioni partner della coalizione italiana End the Cage Age. “Cittadini e cittadine, aziende, comunità scientifica concordano. Non c’è spazio per un sistema obsoleto e crudele come quello delle gabbie negli allevamenti europei, l’UE deve mantenere la parola data.”