La Commissione europea ha pubblicato oggi la propria “visione” su agricoltura e alimentazione, ribadendo l’intenzione di presentare una proposta di revisione delle norme sul benessere animale che includa il promesso divieto di allevamento in gabbia.

Una buona notizia, seppure ancora una volta manchino una tempistica chiara e definita dei prossimi passi per l’eliminazione graduale delle gabbie dagli allevamenti UE e, non da meno, il piano per sostenere finanziariamente gli allevatori nella transizione verso sistemi con standard più elevati di benessere animale.

La “visione” UE

La Vision for Agriculture and Food è stata annunciata oggi dal Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Christophe Hasen, e dal Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto.

Nel dettaglio, la Vision chiarifica che la Commissione:

• presenterà le proposte di revisione della legislazione vigente sul benessere animale, basate sulle ultime evidenze scientifiche, incluso il suo “impegno a eliminare gradualmente l’allevamento in gabbia”
• prenderà in considerazione un’etichettatura specifica sul benessere animale
• continuerà a lavorare per migliorare gli standard a livello globale in materia di benessere animale , area considerata cruciale per “garantire competitività”
• garantirà che le future proposte – come quella sul benessere animale – applicheranno gli stessi standard sia ai prodotti di origine europea che a quelli importati da Paesi terzi
• svilupperà una strategia completa per affrontare il modo in cui le proteine “sono prodotte e consumate nell’UE”

Un impegno vincolante

Negli scorsi mesi, la Commissione ha più volte affermato di essere intenzionata a dare seguito entro il 2026 all’impegno assunto in risposta all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, impiegando quest’anno per condurre consultazioni con tutte le parti coinvolte.

Nel 2021, infatti, la Commissione UE si era impegnata formalmente a presentare entro la fine del 2023 una proposta legislativa per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti europei. Purtroppo, l’esecutivo UE è venuto meno alla propria parola, e la proposta non è ancora stata presentata.

La nostra risposta non si è fatta attendere: lo scorso anno abbiamo sostenuto il ricorso presentato contro la Commissione europea dal Comitato dei cittadini promotori dell’ICE, di cui la nostra direttrice Annamaria Pisapia è membro e portavoce.

La nostra posizione è chiara: accogliamo con favore il rinnovato impegno della Commissione, ma non accetteremo altri ritardi o passi indietro.