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Ogni anno, milioni di animali sono costretti a viaggi infernali di sola andata. Ammassati in camion o navi sia d’estate che d’inverno, spesso senza cibo né acqua, viaggiano per giorni diretti verso il macello o l’ingrasso. Viaggi che diventano interminabili per i tre milioni di animali che, in particolare, vengono “esportati” fuori dai confini dell’Unione europea. In migliaia non arrivano neanche a destinazione: non sopravvivono al viaggio o muoiono in tragici incidenti.

A questa situazione di per sé già molto critica, se ne aggiunge una ancora più grave, quella della macellazione.

In Europa abbiamo una legislazione che impone regole e stabilisce rigide linee guida sul trattamento degli animali al momento dell’abbattimento; quanto invece attende gli animali europei “esportati” fuori dell’UE esce dal nostro controllo, come documentato oramai da anni dalle organizzazioni di protezione animale (tra cui la nostra). Le scene di cui siamo stati testimoni hanno svelato scene di crudeltà inimmaginabili.

La normativa UE attuale

Secondo le norme attuali UE, i suini possono essere trasportati per 24 ore ininterrottamente e gli ovini e i bovini per 29 ore con solo un'ora di “pausa”. Al termine di tali viaggi è obbligatoria una pausa di 24 ore, ma dopo questa pausa il ciclo può essere ripetuto varie volte finché gli animali non arrivano alla destinazione finale; quindi, possono essere trasportati per diversi giorni o settimane.

Quello che chiediamo

Da anni lavoriamo per mettere fine ai trasporti a lunga distanza, a cominciare da quelli verso Paesi terzi e siamo favorevoli all’introduzione su base europea di un limite massimo di 8 ore (4 ore per il pollame).

Gli animali andrebbero ingrassati e macellati il più vicino possibile al loro luogo di nascita e il trasporto a lunga distanza sostituito con l’export di carni surgelate. Bisogna inoltre proibire senza se e senza ma il trasporto degli animali gravidi e di quelli non svezzati.

Entra in azione

Delle tre normative di cui aveva annunciato la revisione, quella sul trasporto è l’unica per cui la Commissione UE ha tenuto fede al suo impegno di presentare una proposta entro il 2023. Questa è arrivata nel dicembre 2023 ma, sebbene vada riconosciuto che sono stati fatti dei passi avanti, la proposta di revisione del regolamento sul trasporto di animali vivi presentata dalla Commissione UE è ben lontana dall’essere sufficiente. Servono cambiamenti importanti e ambiziosi che migliorino concretamente le condizioni di vita dei milioni di animali che ogni anno vengono trasportati vivi, vittime di viaggi infernali per terra o per mare.

Continua a seguirci per non perdere la prossima occasione di entrare in azione in difesa degli animali trasportati!

Cosa abbiamo fatto

  • Abbiamo indetto una giornata annuale di mobilitazione internazionale contro il trasporto e l’esportazione di animali vivi, perché la sofferenza degli animali non venga dimenticata. E, anche se negli ultimi anni le azioni sono state solo online, i risultati sono stati impressionanti. Nel 2023, abbiamo inviato 464.586 cartoline digitali ai 14 ministri UE che si sono espressi contro il divieto di esportazione di animali vivi. Di queste, oltre 46mila sono partite dall’Italia, grazie alla partecipazione di più di tremila persone.

  • Nel 2022 abbiamo raccolto, insieme alle associazioni FOUR PAWS, WeMove Europe e Animals International, più di 900 mila firme di cittadine e cittadini europei con una petizione per il divieto di esportazione di animali vivi dall'UE verso Paesi terzi. Le firme sono state presentate al Parlamento UE.
  • Nel 2019 abbiamo diffuso le immagini raccolte da Animals International e andate in onda su Striscia la Notizia grazie al servizio di Edoardo Stoppa
Edoardo Stoppa
  • Nel giugno 2018 abbiamo organizzato per il Stop Live Transport Day un evento itinerante con tappa finale a Roma e consegna delle firme di oltre 14.000 cittadini schierati contro il trasporto extra UE
Annamaria consegna le firme
  • Il 13 settembre 2017 abbiamo organizzato il Stop Live Transport: International Awareness Day a Bologna
  • Nell’agosto 2017, gli investigatori di CIWF hanno trascorso 10 giorni al confine tra Turchia e Bulgaria, dove hanno documentato le condizioni degli animali in transito. La nostra video-inchiesta ha ottenuto grande visibilità sui principali quotidiani online italiani
  • Abbiamo raccolto contro i trasporti oltre 176.000 firme con il Cow OnTour, un’iniziativa europea che ha visto una scultura di una vacca a grandezza naturale viaggiare attraverso i paesi dell’UE. Nell’ottobre 2016 eravamo presenti al festival Animali organizzato a Roma da ENPA
  • Nel settembre del 2016, abbiamo diffuso le immagini di vacche gravide trasportate al confine con la Turchia
  • Nell’agosto del 2016, abbiamo diffuso una video-inchiesta sul trasporto di agnelli e vitelli in EU
  • Nel 2016, a causa delle continue violazioni al regolamento in materia di benessere degli animali durante il trasporto, la Federazione dei veterinari europei ha chiesto di porre fine con urgenza alla sofferenza degli animali, e ha preso posizione contro questi lunghi viaggi
  • Siamo riusciti a coinvolgere nella campagna 114 parlamentari europei
  • Abbiamo realizzato due video-inchieste per documentare le sofferenze degli animali esportati in Israele e Gaza
  • Nell’ottobre del 2015, relativamente a dei casi specifici di trasporto di bovini in partenza dall’Italia e diretti in Turchia, avvenuti nel luglio di quell'anno, il Ministero aveva ufficialmente dichiarato che non avrebbero dovuto ricevere l’autorizzazione dal Servizio Veterinario di partenza “in quanto oggetto di una non approfondita e poco ponderata valutazione di conformità”. (Tuttavia, le immagini che abbiamo diffuso nel settembre 2016 e girate nel giugno dello stesso anno, riprendevano carichi di bovini, anche italiani, fermi per giorni al confine turco, in pessime condizioni)
  • Anche grazie al nostro lavoro di denuncia, nell’aprile del 2015, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che la legislazione sul benessere animale relativa al trasporto di animali vivi si applica anche quando gli animali lasciano l’Unione europea. Questa sentenza ci ha consentito di lanciare una petizione contro il trasporto di animali vivi in Turchia e denunciare l’Italia e altri 12 Stati membri per aver infranto le leggi sul trasporto di animali vivi verso la Turchia
  • Nel febbraio del 2015 a seguito della nostra investigazione sul macello di Karantina, Beirut – chiuso dopo le 136.000 firme da noi raccolte – il Consiglio dei Ministri del Libano ha approvato la prima legge di protezione animale nella storia del Paese

Cosa puoi fare

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